Juvemania: nel Conte-day, Allegri non poteva fare altro per zittire i nostalgici
Diciamolo.
Nella giornata che ha consacrato anche a livello internazionale il calcio all’italiana di Antonio Conte sarebbe stato davvero deleterio per Massimiliano Allegri non battere l’Atalanta mettendosi alle spalle lo scempio di domenica scorsa contro il Genoa.
Perché nonostante si cerchi sempre di guardare avanti, il riferimento al passato è sempre vivo nei cuori dei nostalgici. Soprattutto di chi, come il tifoso juventino, è abituato bene. Sin troppo bene…
Vincere è l’unica cosa che conta
Primi in classifica con almeno 4 punti di vantaggio certi sulla seconda; già qualificati agli ottavi di Champions League e con grandissima possibilità di arrivare primi nel girone nonostante i tanti infortuni e il periodo di ambientamento necessario ai tanti nuovi acquisti, cosa si contesta allora ad Allegri sino adesso?
Ma alla fine, non è il risultato l’unica cosa che conta?
Perché poi, se andiamo ad analizzare il match di ieri pomeriggio tra Manchester City e Chelsea, con la grande impresa finale di Conte qualcuno si ricorderà tra qualche mese o anno che la squadra di Guardiola per 60’ aveva dominato il campo?
Qualcuno si ricorderà che il Chelsea sembrava una squadra schierata dal miglior Trapattoni anni 70’ graniticamente in difesa e pronta a ripartire in contropiede? Probabilmente no, ma tutti si ricorderanno invece che Antonio Conte è andato ad espugnare il campo del Manchester City, battendo il maestro Pep Guardiola a domicilio.
Perché alla fine torniamo sempre lì, sono le vittorie che fanno la storia.
Vincere giocando bene sarebbe il massimo, ma tra il giocare bene o il vincere, Zeman a parte, qualsiasi allenatore sceglie sempre l’opzione numero due.
Super Mandzukic, contro l'Atalanta l’attaccante da 90 milioni sembrava lui
Per battere un’Atalanta gagliarda e motivata in piena forma e in serie positiva è servita una prestazione sugli scudi della Juventus. Sicuramente una delle migliori stagionali da parte della formazione bianconera.
Nonostante le tantissime assenze, soprattutto in difesa, si è vista una squadra ben messa in campo con il 4312 e letteralmente trascinata da un SuperMario Mandzukic indemoniato, in stato di grazia assoluta.
Sembrava lui, ieri sera, l’attaccante da 90 milioni in campo.
Lo si poteva trovare in attacco, a centrocampo, in difesa e persino ultimo baluardo in aiuto di Buffon.
Una serata super, strepitosa, da raccontare ai nipotini un giorno.
Il miglior Pjanic stagionale
Così come super è stata la prestazione di Miralem Pjanic, finalmente a suo agio da trequartista schierato a ridosso dello stesso Mandzukic e di Higuain. Probabilmente la Juventus con questo schieramento sta ponendo le basi in chiave tattica per il futuro, per la seconda parte della stagione. Quella decisiva.
Decisiva come la giocata di Alex Sandro con cui il terzino ha sbloccato la partita a vantaggio della Vecchia Signora.
Quando parte da dietro il brasiliano è incontenibile. Deve continuare a lavorare però forte sulla fase difensiva e potrà diventare davvero un grandissimo.
Può solo migliorare.
Così come potranno solo migliorare le prestazioni future in maglia juventina di Gonzalo Higuain, in un periodo assolutamente opaco. Ma come giustamente fatto notare da Allegri ai microfoni di fine gara non è un problema se succede adesso.
Il guaio è se dovesse continuare quando le partite saranno decisive!