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Juvemania: due punti buttati a Lecce, poteva servire Mandzukic? Ma l'Inter non può tenere il passo
Un’altra prestazione poco convincente da parte della Juventus.
Stavolta, a differenza della gara di martedì scorso in Champions League, non è bastato nemmeno Dybala (nuovamente in gol) perché la squadra bianconera ha letteralmente buttato via 2 punti a Lecce laddove in precedenza avevano vinto tutti.
Davvero un momento complicato in casa bianconera, soprattutto in termini di gioco e concretezza.
Questa squadra, per ora, ha dimostrato di dare il meglio di se solo contro le grandi squadre.
Nelle partite “minori”, quelle sulla carta più facili da vincere, ha sempre fortemente faticato. Poteva servire ancora uno come Mandzukic in questo genere di sfide?
Non lo sappiamo, di certo la domanda in merito posta in conferenza stampa ha generato più di un fastidio a Sarri nel rispondere.
Senza Cristiano Ronaldo, la squadra bianconera ha mantenuto il trend di questa stagione, ovvero pochi goal segnati in attacco e porta raramente inviolata in difesa.
Bernardeschi, né carne né pesce.
Se Dybala là davanti è stato sicuramente il migliore, lo stesso non si può dire di Bernardeschi ancora una volta sottotono e alla ricerca della posizione perduta. Il giocatore sembra spaesato negli schemi di Sarri e non ha ancora trovato una chiara identità di gioco. Come si dice a Roma, in questo momento il calciatore italiano, non è né carne né pesce.
Un vero peccato perché il talento nazionale è una delle maggiori promesse in rosa della Juventus.
Quest’anno però le prestazioni deludenti sono state nettamente superiori a quelle positive e non si può sottovalutare questa cosa. C’è una preoccupante fase di involuzione in essere.
Ancora mano di De Ligt. Solo sfortuna?
Così come non si può sottovalutare nemmeno la predisposizione di De Ligt a rovinare prestazioni positive con un colpo di mano (il rigore del Lecce, costato il pareggio di Mancosu).
In rete girano già tantissimi meme a rimarcare questa strana consuetudine che nelle ultime tre partite di campionato ha accompagnato il difensore olandese.
Non sappiamo se sia solo sfortuna o se ci sia una buona percentuale di distrazione a carico dell’ex capitano dell’Ajax, però due rigori regalati agli avversari nelle ultime tre partite di campionato più l’episodio finale contro il Bologna che poteva costare carissimo sono un tema da affrontare sicuramente, non una casualità. Se due indizi fanno una prova, tre sono quasi una condanna.
L’assenza di Ronaldo non giustifica
La sola assenza di Cristiano Ronaldo (forse si poteva portare almeno in panchina) non può giustificare la prestazione negativa della Juventus di Sarri così come stavolta il mister non ha provato nemmeno a rifugiarsi dietro la scusa del caldo come aveva fatto in passato per lo scialbo pareggio di Firenze.
E’ evidente che la squadra bianconera stia attraversando una fase, dopo la sosta, in cui sta faticando molto a trovare un ritmo da grande squadra.
Due vittorie sofferte (e di misura), contro Bologna e Lokomotiv Mosca, e un pareggio contro il Lecce non sono di certo un bottino di cui andare fieri. C’è sicuramente qualcosa che non va.
Se qualcuno, giustamente, pensava che la grande vittoria di Milano sarebbe stata la svolta della stagione per ora è rimasto deluso.
Lo sfogo di Conte
Per fortuna, se Atene piange Sparta non ride, perché l’Inter di Conte non sta di certo meglio.
La squadra nerazzurra paga la sua rosa ristretta, più volte evidenziata e rimarcata in negativo in passato anche da questa rubrica, perché giocando ogni tre giorni la squadra di Milano non ha alcuna possibilità di mantenere il passo della Juventus se a giocare saranno sempre gli stessi giocatori. Antonio Conte questo lo sa bene e ha già messo le mani avanti pubblicamente puntando il dito contro la società. O si rinforza la rosa o non ci sono margini per lottare fino alla fine con la Vecchia Signora, il messaggio tra le righe (ma nemmeno troppo) è sin troppo chiaro.
In questo incastro di occasioni perse chi sicuramente potrebbe trarne vantaggio è il Napoli, anche se l’avversario di giornata si chiama Spal e non sarà per niente facile venirne a capo.