Juvemania: nuovo stadio, sette metri (e mezzo) sopra il cielo
Oggi è un giorno di festa per la Juventus e per i suoi tifosi. La squadra bianconera e i suoi supporter da questa sera hanno una casa tutta loro, lo Juventus Stadium. Uno stadio di proprietà, il primo in Italia a certi livelli, uno stadio senza barriere, progettato per le famiglie e per i tifosi veri.
Per la prima volta la Juve gioca in un impianto senza pista, con le tribune a ridosso del campo, all'inglese, come inglese è la squadra che è nostra ospite nella serata inaugurale, quel Notts County dal quale, all'inizio del secolo scorso, arrivarono le leggendarie maglie a strisce verticali bianconere.
Sette metri e mezzo separano il campo dalla prima fila di spettatori, sette metri e mezzo, ci auguriamo, separeranno gli appassionati bianconeri da un manto erboso che dovrà diventare un cielo pieno di stelle, come pieni di stelle sono stati il vecchio Comunale (poi diventato Olimpico) e il Delle Alpi.
Personalmente, mi auguro di rivedere presto nel nuovo stadio sfide come queste, le due più emozionanti alle quali ho assistito dal vivo dalle tribune degli ultimi due stadi bianconeri (considerando il Comunale-Olimpico un unico impianto): Juventus-Milan 1-0 Serie A 1985-86 al Comunale (con la Roma che, in contemporanea, perde in casa con il Lecce e lo scudetto che vola a Torino); Juventus-Real Madrid 2-0 Champions League 1995-96 al Delle Alpi (superati i quarti di finale, la Juve vola verso il trionfo di Roma contro l'Ajax).
Nel primo match c'era Platini, nel secondo Del Piero: è questo genere di stelle che mi auguro (ci auguriamo) di rivedere presto nel cielo dello Juventus Stadium, a sette metri e mezzo di distanza.