Juvemania: scambio Pjanic-Arthur, ha vinto il bilancio. Ma ora per Sarri è dura
Finalmente è ufficiale il tanto discusso scambio dell’ultimo periodo sull’asse Torino – Barcellona.
Arthur Melo sarà un giocatore della Juventus 2020/2021, Miralem Pjanic farà invece il percorso inverso e passerà dallo sfornare assist per Cristiano Ronaldo a dialogare con Leo Messi & C.
L’operazione va sicuramente scissa in due sezioni completamente differenti.
La prima, il lato finanziario.
I due giocatori, valutati oltre il reale valore di mercato (qualcuno vuole contraddire questo?), generano plusvalenze fondamentali per entrambe le squadre per “sistemare” i bilanci, come sempre più spesso capita nell’epoca contemporanea. Non è assolutamente un caso che l’operazione avviene il 29 Giugno, giusto in tempo quindi per far rientrare il movimento contabile all’interno del bilancio bianconero in chiusura al 30 Giugno 2020.
Una tempistica assolutamente perfetta, un’operazione finanziaria tecnicamente impeccabile.
Benvenuto Arthur
La seconda, invece, il lato tecnico.
Come mi è capitato di commentare anche a caldo ieri sera negli studi romani di SportItalia, se la Juventus avesse dovuto trattare Arthur Melo esclusivamente per cash, con circa 80 milioni di euro a disposizione da spendere (72 milioni di euro fissi + 10 variabili) il nome del centrocampista brasiliano non sarebbe comparso nemmeno tra i primi 10 obiettivi di mercato della squadra di Sarri, c’è da scommetterci sopra. L’attuale numero 8 del Barcellona è sicuramente un buon giocatore di prospettiva che ha tutto il tempo per crescere e dimostrare il suo valore a Torino. Ad oggi, però, non vale assolutamente quella cifra da Top Player e non è nemmeno ancora paragonabile ai livelli internazionali e di esperienza raggiunti da Miralem.
Il suo valore è ovviamente strettamente collegato alla necessità di fare plusvalenza (ora o mai più) da parte della dirigenza della Vecchia Signora con la cessione di Pjanic.
La speranza, di tutti i tifosi bianconeri, è quella di non trovarsi dinanzi all’ennesima operazione di mercato dell’asse Paratici Nedved (dopo quelle di Danilo, Rabiot, Pellegrini e Ramsey) dettate più da ragioni di bilancio (parametri zero e/o ricerca ossessiva di plusvalenze) che da questioni tecnico tattiche effettive. Per ora Sarri. in conferenza stampa alla vigilia della difficile sfida di stasera contro il Genoa, ha cercato di dribblare il discorso.
Emergenza centrocampo
Pjanic, anche se praticamente a tutti gli effetti un futuro ex, resta in questo momento il centrocampista tecnicamente più dotato all’interno della rosa bianconera.
Con Khedira fuori uso, Ramsey a targhe alterne, Rabiot criptico e Matuidi discontinuo, se si esclude il rendimento più che positivo dell’ultimo periodo di Bentancur, Sarri dovrà sperare in tutti i modi possibili che Pjanic faccia il professionista vero sino alla fine, onorando la maglia bianconera fino all’ultimo giorno di contratto. L’ultima parte della stagione bianconera non può prescindere dal talento del bosniaco. Fosse stato possibile, ovviamente, questa operazione avrebbe dovuto esser ufficializzata solo a tornei finiti, cercando di non distrarre l’ambiente nel frattempo.
Ma le scadenze di bilancio, ancora una volta, l’hanno fatta da padrona.
Sarri ha adesso un lavoro ancora più duro, da qui alla fine, tenere alto il livello del centrocampo nonostante l’evidente emergenza su più fronti: tattici, tecnici e mentali.
In bocca al lupo Mister, non sarà per niente facile.
@stefanodiscreti