Juvemania: I ragazzi hanno fame...
Dopo la rivoluzione estiva, la Juventus di Gigi Del Neri ha avuto un avvio complicato. E' normale quando una squadra cambia ben 12 giocatori, presidente, allenatore e direttore generale. Ci vuole tempo prima di trovare la quadra e vedere i frutti del nuovo lavoro, lo si sapeva già a bocce ferme. Ma dopo gli ottimi pareggi di Manchester e San Siro c'è molta più fiducia nell'ambiente. Ma questo gruppo ha fame di vittorie, di trofei. E spera di conquistarne qualcuno già entro giugno del 2011. Ogni giocatore in rosa ha qualcosa da dimostrare. Dal portiere agli attaccanti. Chi vuole conquistare la Nazionale, chi ha delle rivincite da prendersi, chi vuole dimostrare di essere da Juve e chi, invece, vuole toccare con mano il primo successo della sua carriera.
Storari, ad esempio, dopo la splendida stagione con la Sampdoria che lo ha consacrato come uno dei migliori portieri della serie A, vuole riconfermarsi ad altissimi livelli, in attesa del rientro di Buffon. In difesa, invece, Motta e Bonucci vogliono dimostrare di essere degni della maglia bianconera, una delle più pesanti d'Italia. Il primo si gioca la chanche più importante della sua carriera e vuole riscattarsi dopo le prestazioni altalenanti di Roma e le titubanze di questa stagione. Oltretutto spera di conquistare Prandelli e la maglia della Nazionale. Il secondo vuole dimostrare che la stagione a Bari non è stata l'eccezione, ma la regola. Traorè ha vissuto alti e bassi con l'Arsenal e ha tutto l'interesse per fare bene: pena la riconferma. Chiellini, Grygera e Legrottaglie, infine, vogliono riscattare la pessima stagione appena conclusasi e scrollarsi di dosso la depressione targata Ferrara-Zaccheroni.
A centrocampo lo stesso discorso vale per Felipe Melo, che vuole far dimenticare il suo fratello scarso visto la scorsa stagione, mentre Martinez, Krasic, Aquilani e Pepe, hanno lo stesso intento: dimostrare di essere da grande squadra. L'ex attaccante del Catania e dell'Udinese hanno avuto la grande chance a 27 anni e non vogliono certamente sprecarla. L'ex del Cska Mosca vuole dimostrare di essere un campione degno di questa maglia e spera di scrivere pagine importanti per questa ultra-centenaria società. L'ex centrocampista del Liverpool, invece, vuole tornare ad essere lo splendido playmaker romanista, sempre che i suoi muscoli di burro glielo permettano. A Roma era soprannominato 'Swarowski', e ora vuole a tutti i costi spera tornare ad essere uno splendido diamante.
Infine l'attacco: Del Piero, Iaquinta e Amauri vogliono cancellare il pessimo campionato dell'anno scorso. In particolar modo il brasiliano, ormai a tutti gli effetti un cittadino italiano. Vuole la Nazionale a tutti i costi e vuole dimostrare che i 12 gol segnati nei primi sei mesi della sua prima avventura bianconera, con Ranieri in panchina, non sono stati un caso. Infine Quagliarella. Ha lasciato la 'sua' Napoli perché ha un sogno: diventare un pilastro dell'attacco della Nazionale del futuro e della Juventus, zittendo gli scettici che lo accusano di essere incostante, poco prolifico e non all'altezza di una grande. Ogni giocatore ha un buon motivo per dimostrare il suo valore o prendersi le propri rivincite. Ecco perché questo gruppo può fare bene: la fame, nel calcio, è fondamentale. E questo gruppo ne ha. Tanta.