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Juvemania: Quaglia rettifica le frasi su Zeman, ma la tribuna è punitiva?
Nel primo pomeriggio di ieri è uscita l'anticipazione di un'intervista rilasciata da Fabio Quagliarella al settimanale Chi, nella quale l'attaccante bianconero spiega: "Io non ho nulla contro Zeman, anzi, se devo essere sincero, lo stimo. Fa un gioco offensivo ideale per gli attaccanti. Un giorno mi piacerebbe essere allenato da lui. Nella vita mai dire mai. Zeman non piace ai tifosi della Juve? I tifosi sono liberi di esprimere le loro preferenze, ma io ho le mie".
Bene, in rete c'è chi sostiene che questa intervista sia alla base dell'esclusione di Quagliarella dal match di ieri sera contro il Nordsjaelland. Titolare sabato contro il Napoli, ieri il bomber di Castellammare di Stabia non è andato neanche in panchina, ma direttamente in tribuna.
Non esiste nessuna prova e nessuna dichiarazione ufficiale che confermi questa tesi, anche se è evidente che tutto l'ambiente bianconero non abbia affatto gradito questa doppia apertura al 'nemico' storico Zeman, in chiave personale e in chiave mercato. Da qui però a escludere Quaglia da un match delicatissimo per il destino in Champions dei campioni d'Italia ce ne passa. Ed è per questo che chi scrive non crede all'ipotesi della tribuna punitiva.
Detto che dal punto di vista giornalistico ben vengano interviste come questa, e che invece dal punto di vista del tifoso le parole di Quagliarella lascino un po' a desiderare (per evidenti motivi), dal punto di vista della Juventus ci sembra invece incredibile (e per ciò inverosimile) che una squadra che non brilla certo per la prolificità dei suoi attaccanti, possa aver rinunciato, in un match nel quale era fondamentale segnare, a uno di essi. Fra l'altro l'unico che fino a ieri era andato a segno in Champions in questa stagione, a Londra contro il Chelsea (poi ieri è arrivato anche il gol di Vucinic).
Se davvero Quagliarella fosse stato escluso per l'intervista a Chi, per la Juventus si tratterebbe di un clamoroso 'autogol'. E sarebbe già il secondo, fra società e tifosi, dopo lo sciopero del tifo che aveva contrassegnato (e forse condizionato) il match con lo Shakhtar Donetsk allo Juventus Stadium. Due 'autogol' in tre partite sarebbero davvero troppi per una squadra che voglia qualificarsi agli ottavi di finale di Champions League, in un girone che si sta dimostrando tutt'altro che semplice.
PS. Mentre scriviamo questo Juvemania, arriva la rettifica di Fabio Quagliarella, che su Facebook scrive:
Ciao a tutti, volevo brevemente spiegarvi che le mie dichiarazioni a Chi sono state mal interpretate. In particolare alla domanda su Zeman ho risposto come credo avrebbe fatto qualsiasi altro giocatore e cioè che è un allenatore che pratica un gioco molto offensivo che permette a tutti gli attaccanti di mettersi in ottima luce. Non sono intenzionato a lasciare Torino, città magnifica in cui mi trovo molto bene, e la Juventus con cui ho vinto - e voglio continuare a farlo - 2 trofei importantissimi come lo Scudetto e la Super Coppa. Ora vi saluto, sicuro che abbiate capito ciò che intendevo dire, e inizio a concentrarmi sulla gara di domenica contro il Catania. Buona giornata a tutti
Ne prendiamo atto, constatando però che la frase "Un giorno mi piacerebbe essere allenato da lui" resta e non è stata smentita. Così come resta la tribuna di ieri, inspiegabile dal punto di vista fisico (Quagliarella non è infortunato) e tecnico (per i motivi di cui sopra). E, a questo punto, ancor più inspiegabile dal punto di vista disciplinare, alla luce delle dichiarazioni di oggi del numero 27 bianconero.