Juvemania: squadra malata, Allegri è in ritardo
Dopo la brutta prestazione di Genova e il pesante infortunio di Chiellini che ha stravolto tutte le previsioni di formazione della vigilia non era assolutamente facile ipotizzare una Juventus imbattuta contro il Super Barcellona di questi tempi. Leggendo però l’undici titolare messo in campo con coraggio da Allegri e prendendo atto della volontà di Valverde di fare un ampio turnover lasciando fuori addirittura Leo Messi un pensierino alla vittoria sicuramente in casa bianconera era stato fatto.
La partita invece è scivolata via tra la noia generale con pochissimi momenti di adrenalina e l’urlo dei tifosi bianconeri strozzato in gola all’ultimo respiro quando una rasoiata di Dybala (lo juventino più pericoloso) per poco non ha regalato tre punti alla Vecchia Signora. In mezzo poco altro oltre al palo casuale colpito dal Barcellona direttamente da calcio fermo. Ritmi da amichevole estiva, grande confusione tattica e spettacolo non pervenuto. Troppo poco per le attese.
Qualificazione rimandata
Pareggio che rimanda la qualificazione della Juventus all’ultima partita del girone in Grecia contro l’Olympiakos, dove basterà vincere in trasferta o soprattutto non vedere i portoghesi dello Sporting Lisbona trionfare a Barcellona. Diciamolo, non qualificarsi per gli ottavi di Champions League sarebbe una tragedia, in questa situazione di classifica e combinazioni poi un vero fallimento impossibile anche solo da ipotizzare allo stato attuale delle cose. Di certo, si può continuare a tollerare il non gioco di questo periodo solo in vista di un cambio di marcia previsto (sognato) per la primavera 2018.
Per assurdo, l’emergenza scattata nel pre-partita con l’infortunio di Chiellini ha portato Allegri a rischiare apportando una piccola rivoluzione tattica, rafforzando la difesa con 3 stopper ma puntando su un 3421 offensivo che potrebbe essere una delle soluzioni giuste per abbandonare al più presto il 4231.
Niente di trascendentale, e ovviamente ancora tutto da provare e riprovare, però nel primo tempo (soprattutto all'inizio) si è visto qualcosa di migliore rispetto a quello che siamo abituati a (non) vedere in questo avvio di stagione.
Nel secondo tempo invece sono state mischiate le carte in tavolo e l’ingresso di 3 centrocampisti (Bentancur, Marchisio e Matuidi) ha partorito un ibrido di difficile comprensione tattica.
La Juve è indubbiamente un cantiere aperto, un'orchestra da perfezionare in alcuni punti, dove solo il direttore d'orchestra Allegri può trovare la contromossa giusta anche a patto di rischiare la stonata nel breve termine.
Il punto "medicina" di ieri sera fa bene al morale e parzialmente anche alla classifica ma non è sicuramente la soluzione ai mali tattici (e di testa) di stagione. E allora meglio rischiare un cambio di modulo e mentalità subito con prospettive future migliori che continuare a voler rimandare la cura del malato.
@stefanodiscreti