AFP/Getty Images
Juvemania: più deboli senza Tevez
CARLITOS: LA VERITA' - Dunque l' Apache se ne ritorna a casa. Carlitos dice ciao, non rispetta la parola ("Me ne andrò nel 2016") precedentemente data e attende le mosse della Juventus. A Tevez la Juve deve tanto, al pari dei suoi tifosi. Quindi un gesto di cortesia da parte della dirigenza sarebbe comprensibile. Ma sarebbe anche opportuno che la verità fosse scritta a chiare lettere. La Juventus è quotata in Borsa: non può lasciare andare Carlitos a costo zero configurando una minusvalenza. Ma il Boca non ha quattrini. Ha proposto come contropartita tale Colazo del quale ignoravo l'esistenza. Ma che non credo valga i 5-6 milioni necessari per liberare Tevez. Ma perché Carlitos ha accelerato le operazioni? Perché il motivo principale non è la “nostalgia“ (peraltro presente nell'Apache) di casa. Il motivo principale è che il presidente del Boca, il cinquantunenne Daniel Angelici, è un possibile candidato alle presidenziali argentine. Se porta Tevez al Boca le sue chances aumentano. E dovesse vincere, Carlitos potrebbe avere un ruolo di primo piano anche fuori dal campo. Calcio e politica: miscuglio noto anche in Italia, in Francia, in Spagna, ovunque. Il resto, “nostalgia“ compresa è un optional. In ogni caso: hasta luego, Carlitos. Gli juventini ti hanno “amato“ probabilmente più di quanto tu non abbia amato gli juventini.
E ORA? - Anche se solo ora è arrivata l'ufficialità , la Juventus da tempo “sapeva“. E di conseguenza da settimane si è mossa sul mercato. Prima con Dybala, ora con Zaza e (forse) Manduzikic. Tendo a fidarmi di Marotta: a volte mi ha lasciato perplesso ma quasi sempre ci ha “preso“. Nondimeno non puoi sostituire Tevez con Mandzukic: diversa qualità tecnica, diverso carisma, diversa capacità in zona gol. Tevez è un uomo – squadra. Il croato un realizzatore. Che male si accoppierebbe - a mio parere - sia con Morata, che con Dybala, che con Zaza. Il croato abile anche come uomo pressing sui difensori avversari, rende al massimo se viene innescato da un 'ala. Al Bayern ne aveva due: Ribery e Robben. E faceva valanghe di gol. Quindi – sempre a mio avviso - o Marotta trova un'ala, o un trequartista abile anche sulla fascia (De Bruyne, Oscar, Isco: lasciamo stare Witsel che è altra roba) oppure, se Mandzukic resta la sola alternativa, sarebbe “folle“ da parte di Marotta lasciare al Sassuolo per un anno ancora Domenico Berardi. Perché esterno o trequartista (come nei pensieri di Allegri) è Berardi l'uomo che serve alla Juve: adesso, non tra un anno. Berardi, non Zaza. E potrebbe non bastare. Avrebbe un senso nel gioco ma potrebbe non bastare. Perché uno come Tevez lo sostituisci con un Cavani (ammesso sia in vendita), non con un buon centravanti che ha bisogno di essere “innescato“. Specie se poi l'innesco non ce l'hai.
JUVE PIU' DEBOLE - Dico la mia , forse in controtendenza. Vedo una Juve più debole della scorsa stagione. Il mercato è agli inizi e quindi è presto per tirare le somme. Ma oggi la Juventus (che pure doveva rinnovare per non cadere nell'errore dell'Inter del Triplete) è una squadra con un Pirlo che ha un anno in più e la testa (forse) altrove. Al pari di alcuni veterani: da Buffon, a Chiellini, a Evra. Che non avrà Tevez.
Khedira forse stupirà: se sta bene. Dybala è un prospetto ma non mi attendo subito scintille. E' bravo ma la maglia della Juve pesa più di quella del Palermo. Zaza: il mancino del Sassuolo è davvero più forte di Llorente dato in uscita? Mi aspetto molto dai vari Pereyra e Sturaro. Confido che Pogba non venga ceduto. Mi indigno al pensiero che Rugani possa essere venduto (dopo Gabbiadini altro “regalo“ al Napoli?) neppure come eventuale acconto per Higuain. Oggi a mio parere la Juve è più debole di quella che è arrivata in finale di Champions e ha vinto in stagione due titoli su tre. Ma Marotta ha tempo per farmi ricredere. Al pari di Allegri.
VIDAL: UN CASO - L'ennesima notte “loca“, (al netto del sospiro di sollievo tirato per essere rimasti illesi Vidal e la moglie dopo l'incidente automobilistico) pone un problema inderogabile. Vidal si è per l'ennesima volta scusato e per l'ennesima volta è stato “perdonato“. Perfino “graziato“ dalle autorità competenti. Ma non è così che si fa il bene del giocatore. Da tempo si sussurra a Torino che alcuni problemi di Vidal siano strutturali. Vidal al top è un campione di prima fascia. Vidal in preda alle sue debolezze un giocatore qualsiasi. E visto che sempre l'uomo deve contare più che il professionista, Vidal va aiutato: non ci possono essere deroghe, ritardi, concessioni. Vidal va messo di fronte alle sue responsabilità e ad alcune sue scelte. Che visibilmente sono sbagliate. La privacy di un uomo deve essere a prova di bomba. Anche quella di Vidal. Ma se uno si mette al volante di una Ferrari alticcio, e con la moglie accanto, qualche problema ce l'ha. Anche se non ha la perizia di Fittipaldi. Anche se non gli “sembrava“ di aver ecceduto. Purtroppo Vidal ha ecceduto: per l'ennesima volta.