Juvemania: Cassano, occasione d'oro
Cassano e la Juventus. Una love story che dura dal lontano 2004, quando sulla panchina bianconera c'era un certo Fabio Capello, da sempre estimatore del talento di Bari Vecchia, tanto da portarselo dietro persino a Madrid due anni dopo (2006) dopo averlo avuto a Roma per tre stagioni. Da allora le voci che vorrebbero Fantantonio alla corte della Signora si rincorrono di continuo. A parte l'annata in serie B, il suo nome è sempre stato accostato ai colori bianconeri ed è stato amore a prima vista. Peccato che l'anno in cui il matrimonio si sarebbe potuto realizzare, la Sampdoria è stata la più lesta a credere in lui e a riportarlo in Italia. All'epoca c'erano molte remore comportamentali sul suo conto e nessuno credeva più in Cassano. Nemmeno Capello, tradito dal suo stesso pupillo con ripetute 'cassanate', dentro e fuori dal campo. Figurarsi la Juve, pronta ad azzerare la sua storia dopo lo tsunami di Calciopoli e la risalita dagli inferi del calcio e poco predisposta a prendersi in casa un giocatore esplosivo.
Fu Beppe Marotta, il 13 agosto 2007, a convincere il Real Madrid a cederlo in prestito ai blucerchiati in cambio di un riscatto prefissato. Un azzardo, o un vero affare? Sicruamente un rischio, trattandosi di un giocatore come Cassano. Tecnicamente devastante, mina vagante nello spogliatoio, come a Madrid. La decisione del direttore generale doriano, però, si rivela più che azzeccata. Dopo aver fiutato l'affare, Marotta gongola. Il fantasista pugliese torna ad essere decisivo, ma la sua anima alcune volte prende il sopravvento. La 'cassanata' è sempre in agguato. Se ne accorge la Fiorentina nel 2007 quando, ammonito e squalificato per il successivo match con la sua ex squadra, la Roma, si mette a piangere strappandosi la maglietta di dosso e gesticolando vivacemente contro il direttore di gara, prima di riprendersi e segnare un gol. Se ne accorge anche il Toro l'anno successivo, quando viene espulso per proteste: prima insulta ripetutamente l'arbitro Pierpaoli, gli scaglia addosso pure la maglietta e lo minaccia con un 'Ti aspetto fuori'. L'episodio gli costò cinque giornate di squalifica con diffida e multa.
Poi la svolta: l'arrivo di Del Neri nel 2009. Cassano trova persino l'amore in riva al mare e mette finalmente la testa a posto. Non c'è più nessuna traccia del vecchio 'filibustiere' e le stupidaggini sono sempre più rare. Nessun gesto plateale. Né in campo né fuori. Il tecnico di Aquileia gli consegna le chiavi della Samp e gli chiede di portarla fino alle porte dell'Europa. Missione compiuta, ma non senza difficoltà. Un mese prima della pausa invernale, Cassano viene messo fuori rosa. A gennaio sembra addirittura ad un passo dalla Fiorentina. Poi il patto di ferro tra il fantasista e l'allenatore che decidono di fare pace per il bene della squadra. Cosa ormai impossibile, ad oggi, tra il presidente Garrone, il giocatore e la Sampdoria, che ha addirittura chiesto la rescissione del contratto per 'grave insubordinazione'. Una pessima notizia per gli estimatori di Fantantonio, che speravano fosse definitivamente maturato, ma una manna dal cielo per chi, come la Juventus, brama per portarlo a Torino da sei anni a questa parte. E se dietro ci fosse lo zampino bianconero? D'altronde sotto la Mole, guarda caso, ci sono proprio colui che l'ha riportato nel nostro Paese, Marotta, e chi l'ha riportato sulla retta via, Del Neri. La frattura tra le due parti sembra insanabile e la rescissione del contratto ormai inevitabile. A quel punto potrebbe arrivare a parametro zero e il matrimonio potrebbe finalmente realizzarsi. E gennaio è vicino…