Redazione Calciomercato

Juvemania, niente gol e ancora 0-0: è davvero il massimo possibile in queste condizioni?

Cristiano Corbo
2 ore fa
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Dice Thiago Motta: "I conti si fanno anche alla fine". Eh, ma non è mica un peccato farli pure nel mentre, perché poi la classifica non mente, sia in Italia che in Europa. Prendiamo la Champions, argomento più caldo: la Juve è tra PSV e Celtic, ha gli stessi punti di un City incerottato e persino il Milan ha fatto qualcosina in più. La qualificazione diretta dista appena due punti e chiarisce come il format sia comunque giusto, piaccia o non piaccia: il PSG, la prima delle non qualificate, è a 4 punti con 3 partite ancora da giocare. C'è tutto il tempo e i parigini ne sfrutteranno ogni attimo.

Ma la Juventus, ecco, la Juventus dei giovani, che inevitabilmente batte record su record di precocità, è contenta di tutto questo? Vero: ha perso solo la partita che meritava di perdere, cioè in casa, contro lo Stoccarda, e per una sciagurata entrata di Douglas Luiz. Tutto il resto però è stato a tratti un balbettio, a tratti un'immagine funzionale per il futuro. E a prescindere, non ha mai dato l'impressione di essere una squadra fatta e finita nel qui e ora, nel presente che bussa fortissimo con partite ogni tre giorni.

Lecce sarà già decisiva. E lo sono state quasi tutte, perché poi pure la stagione delle altre si è messa così, con tutte le squadre alla rinfusa alla ricerca di una propria continuità, così come di una propria dimensione. Qualcuna la sta trovando a ridosso di Natale, la Juventus no: sembra ancora cercarla. E gli infortuni naturalmente non aiutano.

La domanda delle domande è comunque lecita, pure condivisa tra i tifosi bianconeri: si sta facendo il massimo possibile? La risposta naturalmente ha una natura assolutamente soggettiva. E allo stesso tempo deve tenere conto di tutto ciò che è successo. Ossia: della sfortuna delle assenze, ma anche dei giocatori presi sul mercato che non stanno dando un vero, concreto, impattante apporto. Conceicao e Kalulu a parte, s'intende (oltre a Di Gregorio).

Considerato tutto ciò, della Juve si può essere felici a metà, delusi a metà, soddisfatti a metà. Come un gol salvato a un millimetro dalla porta. E' ciò che manca per essere una squadra veramente forte. E perciò concretamente ambiziosa.

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