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    Juvemania: altro che Triplete, nemmeno contro la Longobarda!

    Juvemania: altro che Triplete, nemmeno contro la Longobarda!

    • Stefano Discreti

    E' andata male, malissimo.
    E allora partiamo subito dalla fine.
     
    Complimenti al Real Madrid
     
    Essere della Juventus vuol dire anche in caso di sconfitta netta, prima di tutto, saper riconoscere i meriti dell’avversario.
    Nel secondo tempo non c’è stata partita, il Real di Zidane ha strameritato di vincere la Champions League.
    Complimenti a loro.
     
    Altro che Triplete
     
    Che media e stampa “pompassero” sulla Juve favorita, sull’anno giusto, sul Triplete ad un passo ci sta.
    Ma che a considerare la squadra di Allegri favorita alla vigilia della sfida di Cardiff fossero i tifosi bianconeri juventini stessi l’ho trovata un’assoluta follia.

    Ho provato in tutti i modi a buttare acqua su questo folle fuoco di imprudenza, ma senza riuscirci.
    Premesso che se giochi contro la “cecchina” della Champions (praticamente infallibile nella gara secca) con in squadra il giocatore più forte al mondo (perché Cristiano Ronaldo indubbiamente lo è, senza se senza ma) non puoi mai avere i favori del pronostico;
    detto questo considerando la complicata relazione tra la Vecchia Signora e la Coppa dei Campioni e la maledizione che ci perseguita, la Juventus non sarebbe favorita in una finale di Champions nemmeno se la giocasse contro la Longobarda di Oronzo Canà.
    Tenetelo a mente per le prossime finali questo (perché la Juventus arriverà ancora in finale nei prossimi anni, statene certi), fatene tesoro.
     
    La Roma d’Europa
     
    L’ho scritto a caldo sui social, senza voler offendere nessuno (anche se non tutti hanno compreso in pieno il mio messaggio).
    La Juventus di Champions League ha un rendimento assai simile a quello della Roma in Italia.
    Parte ogni anno con buoni propositi di vincere (certo con modalità folkroristiche diverse...), se la gioca quasi sempre fino alla fine per poi però arrivare sempre seconda salvo ogni 20-30 anni di media vincere.
    Chiamatela maledizione, chiamatela sfortuna, chiamatelo incubo ma è l’assoluta realtà.
    Se “vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta” in Europa la Juventus da 21 anni a questa parte è solo un’attrice non protagonista.
    Adesso però non ci sono più scuse davvero. Il Real, prima di tutto, l’ha vinta con la forza della rosa.
    La Juventus è arrivata all’ultimo impegno stanca per aver spremuto fino in fondo le risorse dei 13 titolari in rosa (l’11 titolare di ieri sera più Cuadrado e Marchisio).
    Dall’altra parte invece Cristiano Ronaldo, per dire, con Morata primo cambio ha potuto centellinare tranquillamente le sue prestazioni.
    Così come Bale si è potuto tranquillamente fare male senza che Zidane si “strappasse” i capelli, perché tanto c’erano Isco, Asensio e James Rodriguez disponibili per rimpiazzarlo.
    La differenza maggiore è tutta qui.
    Bisogna ripartire ora da Cardiff, rinforzando la squadra con i tantissimi soldi incassati dalla Champions 2016/2017 senza però più sacrificare i Vidal o i Pogba di turno. I giocatori più forti non si devono più vendere!
     
    Il trionfo dei gufi
     
    Leggo tantissimi tifosi juventini imbestialiti per i commenti social e gli sfottò dei giocatori di altre squadre, di giornalisti avversi o dei loro amici che non tifano Juve.
    Personalmente invece non ci trovo nulla di strano.
    Dopo 6 anni di umiliazione totale in Italia se l’unica cosa che può darti soddisfazione è gufare chi ti sta umiliando è anche comprensibile lo si faccia.
    Non crederò mai a quelli che sostengono che “si deve sempre tifare per la squadra italiana”.
    Sono ragionamenti non da tifoso.
    Il vero tifoso interista ieri ha goduto perché “il triplete è solo nostro”, il milanista “perché in Europa contiamo solo noi”, il napoletano per “Higuain, alza questo!”, il romanista per Pjanic e via dicendo.
    E’ la vita ed il sano sfottò è un sentimento naturale e chi non ammette questo è solo un’ipocrita o più semplicemente non è un vero tifoso e segue il calcio con la stessa enfasi con cui io seguo l’hockey su ghiaccio!


    ps: un abbraccio forte a tutti i miei amici e non che ieri sera stavano a Torino.
    E' assurdo rischiare la vita in questo modo, pazzesco. Vi sono vicino con il cuore!


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