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    Juvemania: Allegri, basta trequartista

    Juvemania: Allegri, basta trequartista

    • Andrea Bosco
    “La pazienza secondo Buffon sarebbe addirittura tutto il genio. Se non tutto ne rappresenta certo la metà”. Tranquilli: il Buffon di cui scrive Balzac è il naturalista e matematico George Louis Lecter, conte di Buffon. E la pazienza di cui sopra è attinente alle “Piccole miserie della vita coniugale”. Un aspetto quasi “illuministico” della pazienza. Forse perché George Louis era anche un apprezzato cosmologo. Certo che la pazienza ha cento sfaccettature. Per esempio quella di Allegri nel cercare ancora il trequartista che non ha. Ci aveva provato a Bologna, ha replicato a Bergamo: Difesa a quattro e Pereyra trequartista. Che tipo di giocatore è un trequartista? Uno che sa correre tra le due linee d'attacco e centrocampo. Uno che verticalizza e inventa per le punte. Uno abile nel dribbling e nell'ultimo passaggio. Uno in grado di far gol. Domanda della domenica: ha prodotto una sola delle cose elencate Pereyra? Risposta: nessuna. Ma Massimiliano Allegri in fatto di “pazienza” è un campione. Ci riproverà.
     
    IL CUORE DI MANDZUKIC - A Bergamo Madama si riprende la testa della classifica. Sempre tre punti di vantaggio sul Napoli sono. Anche la Juve ha avuto pazienza: in una giornata non proprio eccellente per le sue “punte” la pazienza la premia con un gol del più improbabile dei suoi giocatori: Barzagli. Una rete alla Filippo Inzaghi. Che gara ha giocato la capolista? Non brillante. Quasi sempre sotto-ritmo. Qualche idea, poca genialità. Poca qualità nelle giocate. Poca velocità. Ma senza genialità. Madama controlla, rischia poco e nulla, ma verso la metà del secondo tempo, praticamente smette di giocare. Qui vengono fuori la pazienza e il cuore di Mario Mandzukic, che sulla ennesima palla sporca, avviata in attacco si fa 80 metri di campo per andare a recuperare di testa davanti alla porta di Buffon, detto Gigi. Mandzukic, Barzagli, Bonucci, Evra, Buffon sono i leader di una squadra difficilissima da battere, ma che a tratti - quanto a gioco - mette a dura prova la pazienza dei tifosi.
     
    LEMINA: UN EURO GOL -
     Fino a quando un altro “improbabile” si inventa una cosuccia che da sola vale il costo del biglietto. Palla recuperata, Mario Lemina (entrato a gara in corso) va in dribbling. Ne salta uno, poi con doppio passo ne salta un secondo, davanti ha solo il portiere dell'Atalanta. E qui sempre in accelerazione fa una cosa alla Puskas: batte teso d'esterno, imparabilmente nell'angolo basso. Un gol magnifico, realizzato da un giocatore versatile. Sul quale la Juventus sta ragionando per quanto attiene al riscatto fissato con il Marsiglia. La qualità del giocatore è evidente. I dubbi vengono dalla sua salute: è stato fuori a lungo per infortunio. La Juventus prima di pagarlo definitivamente vorrebbe un secondo anno di prestito per poterlo vagliare con continuità. I rapporti col Marsiglia sono buoni: non è escluso che la soluzione da me indicata possa andare in porto. Ci metto anche la mia di pazienza: a Bergamo, finalmente Allegri ha sperimentato quella catena di sinistra Evra – Alex Sandro contemporaneamente assieme che personalmente vorrei vedere anche a Monaco di Baviera. La pazienza degli avversari della Juve? Nel vano tentativo di far gol a Gigi Buffon: Ormai il guardiano della Juve è al terzo posto (nella storia) quanto ad imbattibilità. Appena dietro a Zoff e a Rossi, portieri che come Gigi erano garantiti da grandi difese. I meriti, relativi all'imbattibilità, vanno condivisi. E per capire di che scorza siano fatti i senatori di Madama, bastano le parole di Barzagli intervistato a fine gara: “Felice per il gol. Ma non sono contento per la mia gara in difesa”
     
    LE GAMBE DI POGBA - Doveroso invito alla pazienza da parte di Pogba. Il Polpo ormai viene trattato come i grandi giocatori: una caterva di falli, quasi mai sanzionati. E' il trattamento che viene riservato ai fuoriclasse. Pogba (ammonito) prenda esempio da Dybala (altro messo nel mirino dai cacciatori di taglie della domenica). Benché sistematicamente “accarezzato” dai tacchetti avversari, non protesta mai. Mai un gesto di stizza. Mai una reazione. Pogba si convinca: quel trattamento è certamente una croce. Ma è anche un distintivo: un riconoscimento a chi si teme.
     
    LA “VITTORIA” DELL'INTER - La pazienza dei tifosi juventini. Sappiamo come siano andate le cose al Meazza nella gara di ritorno tra Inter e Juve nella seconda semifinale di Coppa Italia: tostissima Inter, belante Juventus per 80 minuti. Vittoria di Pirro per Mancini.  Ai rigori la Juventus si è assicurata la finale contro il Milan. Eppure quella vittoria, è continuata nella narrazione dei media televisivi, ad essere una impresa. Appena “sporcata” dalla ammissione (a mezza voce), della sua inutilità. Una cosa però va detta: quel risultato dopo 120 minuti ha ridato forza e convinzione ad una squadra che veniva da settimane di stato comatoso. Risultato: Inter pimpante anche contro il Palermo. E determinata a raggiungere il terzo posto. Insomma Madama - con il suo lungo approccio in infradito - ha portato ai rivali medicine ed ossigeno. 
     
    CORSA A TRE - La pazienza del resto paga: il Napoli ha ripreso la sua corsa nel segno del bulimico Higuain. La Roma sedotta dalla cura Spalletti, dal suo pragmatismo, dalla sua pazienza, sta stupendo per qualità e personalità. Non è stato certamente facile, per Spalletti, confinare in panchina l'ottavo re di Roma, Francesco Totti. Ma oggettivamente quel Perotti “falso nueve” muove l'attacco romanista con la puntualità di un cronografo svizzero. A Spalletti (con la gratitudine di Conte) si deve anche il “restauro” del Faraone. Tornato un giocatore vero e con tanta voglia di recuperare il tempo perduto. Stecca il Milan sul campo del Sassuolo.
     
    BERARDI E UN ALTRO CROATO - Tra i migliori Berardi e Vrsaljko, due che potrebbero essere, la prossima stagione, compagni di squadra con la maglia della Juventus. Il prossimo turno prevede allo Stadium, Juve – Sassuolo, l'ultima squadra ad aver battuto i Campioni d'Italia. Uno stimolo in più per i cannibali di Allegri. Le gerarchie, in cima alla classifica sembrano ormai, consolidate. E la corsa scudetto, assieme a quella per il terzo posto (utile per la Champions) sembra ormai limitata a Juventus, Napoli e Roma. In rigoroso (attuale) ordine di classifica. Nondimeno non farei una puntata sull'Inter fuori dai giochi, relativamente alla terza poltrona. Ancora un poco di pazienza. Presto le cose si chiariranno.  
     

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