Juvemania: Matri super; Pepe soldatino; Vucinic come Boksic; Krasic, è finita?
Due gare di fila in casa, quattro punti incamerati su sei a disposizione, primo posto in classifica e unica squadra ancora imbattuta in Serie A. Ecco i buoni e i cattivi in casa Juventus dopo il 2-2 con il Genoa e il 2-1 con la Fiorentina.
Promossi
Matri. Dopo aver fatto panchina senza fiatare, in perfetto stile Juve, rientra con tre gol in due partite. Decisivo e ormai imprescindibile per questa squadra.
L'asse Pirlo-Marchisio-Vidal. Finalmente, dopo tanti anni, un centrocampo da Juve, con buona pace di Felipe Melo e Sissoko. La classe e l'esperienza di Pirlo abbinate alla corsa, alla grinta e alla buona propensione al gol di Marchisio e Vidal: un mix che funziona alla perfezione.
Pepe. E' ovunque: difende e attacca, è a centrocampo, in attacco e in difesa, corre e dà equilibrio alla squadra. E contro la Fiorentina confeziona un assist incredibile per Matri, bevendosi da solo tutta la difesa viola. Forse abbiamo trovato il nuovo soldatino Di Livio.
Conte. Dopo il 4-5-1 con il quale aveva affrontato Milan e Chievo, con il Genoa adotta il 4-4-2 e con la Fiorentina il 4-3-3. Alla faccia della presunta ortodossia e dell'intoccabilità del 4-2-4. E soprattutto, al di là dei risultati, la sua Juve ha un'anima, a differenza di quelle di Ranieri, Ferrara e Del Neri.
Del Piero e Agnelli. Tutti e due, sì, avete capito bene. Il primo per la capacità di accettare qualsiasi decisione di Conte senza alcuna polemica, da vero capitano e uomo squadra. Il secondo, invece, con l'ormai famosa frase su Del Piero ha, al netto del giudizio sul merito e sulle tempistiche, di fatto tolto Conte da qualsiasi impaccio e remora nei confronti del suo ex compagno di squadra. E la conseguenza è stata: Del Piero in panchina, Matri in campo, tre gol e zero polemiche.
Rimandati
Vucinic. Un gol in otto gare è davvero poco, troppo poco. E' vero che partecipa tanto al gioco della squadra e spesso è stato decisivo con gli assist (a Siena per Matri, con il Milan per il primo gol di Marchisio), ma a un attaccante si chiedono anche (e soprattutto) i gol, e contro Genoa e Fiorentina ne ha falliti troppi. Non vorrei che ci trovassimo di fronte al nuovo Boksic.
Chiellini e Bonucci. Con il Genoa hanno rivisto i fantasmi, quelli della scorsa stagione e dei pareggi di quest'anno con Bologna e Catania. Con la Fiorentina si sono in parte riscattati, il secondo anche con un gol, ma il dubbio che entrambi non siano giocatori da grande squadra, o da squadra che vuole tornare a essere grande, è sempre più forte.
Bocciato.
Krasic. Con il Genoa gioca pochi minuti, quanto basta per lasciare sguarnita la fascia destra, dalla quale parte il lancio per il 2-2 rossoblù e dalla quale i liguri, nel finale, si lanciano in scorribande per tentare anche di vincere la partita. Poi, con la Fiorentina, va giustamente in tribuna. Il 17 agosto, in questa rubrica (Juvemania: ma Krasic è intoccabile?), ci eravamo posti per primi il problema sull'indispensabilità del serbo. Poi nelle settimane seguenti se ne sono accorti un po' tutti, da Tuttosport fino a Conte, passando per tanti tifosi bianconeri... Per chi scrive, il Krasic di adesso non rappresenta, purtroppo, nessuna sorpresa. E' lo stesso giocatore che avevo visto per la prima volta dal vivo con il Cska contro l'Inter di Mourinho nella Champions League 2009-10: non toccò palla. Probabilmente qualcuno di quelli che avevano criticato ferocemente l'editoriale del 17 agosto ora avrà aperto gli occhi... Detto questo, sarei felicissimo di essere smentito già dalla prossima occasione, ma putroppo (e ripeto purtroppo) su questo fronte riscontro solo delle conferme.
Detto questo, ora la Juventus è attesa dalla doppia trasferta con Inter e Napoli: dopo queste due gare ne sapremo davvero di più sul reale valore della Juventus 2011-12.
