Juvemania, ma quale Benzema e Suarez! Pirlo, serve coraggio: ringiovanisci questa squadra
Pirlo, serve coraggio - La coraggiosa e affascinante scelta di puntare sull'esordiente Andrea Pirlo per il dopo Sarri non può prescindere da una necessario svecchiamento della rosa; l’errore, altrimenti, sarebbe doppio. Se come sembra (visto il rendimento medio delle ultime due stagioni) si sta trovando il modo di ‘liberarsi’ di Gonzalo Higuain non si capisce assolutamente perché la maggior parte dei nomi accostati alla Juventus nell'ultimo periodo per la sua sostituzione sono tutti coetanei o addirittura calciatori più stagionati del ‘Pipita’. Che senso avrebbe fare una minusvalenza con l’attaccante argentino per rimpiazzarlo poi con un giocatore ultra trentenne come lui? Addirittura, da più parti, nell'ultimo periodo si è prospettato (o perlomeno invocato) persino un rientro alla base di Mario Mandzukic, pensionato forse con troppa fretta dalla dirigenza bianconera, ma che non potrà certo essere lui, classe 1986, la soluzione ai problemi offensivi della Juventus del futuro. Così come sembra folle pensare che un altro attaccante classe 1986, il bosniaco Edin Dzeko, possa essere la soluzione a tutti i mali della squadra bianconera lì davanti.
Ma quale Suarez e Benzema! - Non bastassero già questi due ultimi nomi, negli ultimi giorni sono stati accostati a più riprese alla squadra juventina, due coetanei di Gonzalo Higuain: Luis Suarez del Barcellona e Karim Benzema del Real Madrid. Due attaccanti di razza, che negli anni migliori della loro carriera sono stati assolutamente decisivi (ne sa qualcosa in merito Cristiano Ronaldo) ma che oggi presentano una carta di identità ingiallita che va a cozzare in maniera clamorosa con la scelta di puntare sul nuovo che avanza Andrea Pirlo. Nomi non a caso finiti sul mercato per la necessità di ringiovanimento delle due più forti squadre spagnole in circolazione. Messo da parte il grandissimo rimpianto per Haaland (almeno per quest’anno non ci sarà modo di rimediare all'errore commesso) la dirigenza bianconera ha adesso il difficile compito di individuare nel panorama internazionale un centravanti di livello su cui costruire il futuro e non solo l’immediato presente. Se come sembra, si punterà ancora tutto sul 35 enne Cristiano Ronaldo, non si dovrà affidare il rinnovamento juventino ad altri ultratrentenni. Con la scelta di Pirlo la strada del rischio è stata intrapresa al 100% e va percorsa sino in fondo con anche il coraggio di ringiovanire a tutti i costi una rosa ormai vecchia e logora che soprattutto nell’ultimo anno ha evidenziato tutti i propri limiti di tenuta fisica. Gli acquisti di Arthur e Kulusevski, che seguono quelli di Demiral e De Ligt dello scorso anno, dimostrano una volontà (perlomeno parziale) di aprire un nuovo ciclo.
Adesso però serve scovare nuovi talenti giovani anche nei ruoli che più necessitano di rinforzo: quello dei laterali di difesa, di un top player a centrocampo e di un centravanti di razza in attacco. Rischiare su qualche altro usato sicuro stagionato si porterebbe solamente dietro il rischio, già evidenziato negli ultimi anni, di appesantire in maniera clamorosa il monte ingaggi privando inoltre la società della possibilità di poter rivendere in futuro questi calciatori ultra trentenni comprati, che nella migliora ipotesi (vedi caso Matuidi) se ne andranno poi via senza far ricavare alle casse della Juventus nemmeno un euro. Non tenere conto dei clamorosi errori di mercato commessi soprattutto nelle ultime due sessioni di calciomercato potrebbe portare conseguenze future davvero clamorose e negative in casa Juve nel medio/breve termine. Le avversarie italiane, lo dimostrano i risultati dell’ultima stagione, si stanno avvicinando in maniera pericolosa. Quelle europee invece hanno persino aumentato il gap che dopo Berlino e soprattutto Cardiff sembra esser sempre più evidente. Se si ha avuta la forza di puntare su un esordiente in panchina come Pirlo adesso bisogna avere anche il coraggio di scovare nuovi Vidal, nuovi Pogba o nuovi Dybala in giro come fatto in passato. Non campioni già affermati e stagionati, ma giovani talenti da crescere in casa che possano poi diventare in bianconero dei top player a tutti gli effetti. La storia (da Platini a Zidane, passando per Del Piero) insegna che la Juventus (salvo rare eccezioni) ha sempre fatto grandi i calciatori e non viceversa.
@stefanodiscreti