Juvemania: Lichtsteiner come Ronaldo, ma non se ne parlerà per 18 anni
Torino è bianconera. Ancora una volta, come quasi sempre capita ormai da 30 anni a questa parte, il derby di Torino ha visto la Juve trionfare.
Onore alla squadra granata che però per oltre un'ora ha davvero impegnato la formazione di Allegri.
La sensazione è che la squadra di Mihajlovic ha perso la sfida proprio nel momento in cui ha pensato invece di poterla vincere.
Nonostante l'iniziale gol di Belotti infatti, nel primo tempo aveva giocato meglio la Juventus che aveva trovato quasi subito il pareggio grazie alla scaltrezza di Higuain e dava sempre l'impressione di poter controllare al meglio la gara.
Questo sino al triplo cambio dell'allenatore granata, in risposta agli ingressi di Dybala prima e Pjanic poi.
TRIDENTE DA SOGNO - La seconda rete da attaccante fenomenale di Higuain e il gol finale di Pjanic (a suggellare un'azione Sivoriana strepitosa di Dybala) hanno fatto il resto.
Probabilmente se il Torino si fosse accontentato di un pareggio, anche giusto per quanto visto in campo, la partita sarebbe terminata 1 a 1. Non puoi fare il passo più lungo della gamba sopratutto quando poi dall'altra parte hai contro contemporaneamente Pjanic Higuain e Dybala.
Su questo tridente la Juventus deve continuare a puntare per sognare.
E' evidente ancora una volta che a centrocampo manchi il Top giocatore da affiancare a Khedira e Marchisio, che possa anche agevolare il tridente delle meraviglie sopracitato.
Ma Allegri ha l'obbligo, in attesa del mercato di Gennaio, di trovare una soluzione interna che possa garantire questi equilibri.
Molti si domandano "si ma come si fa a lasciare fuori un Mandzukic così?". Per chi scrive è però evidente che con l'attuale parco centrocampisti a disposizione la Juventus non può giocare con un tridente offensivo Mandzukic-Higuain-Dybala più Pjanic a supporto.
Ci fossero ancora Vidal, Pogba o uno Sturaro dai piedi buoni, probabilmente si riuscirebbe anche a farli giocare tutti e 4 contemporaneamente in campo. Con l'attuale rosa a disposizione è invece praticamente impossibile immaginarli tutti insieme garantendo gli equilibri tattici necessari richiesti da Allegri per esser competitivi.
E tra Mandzukic e Pjanic, perchè poi la scelta finale si restringe a loro due, il prescelto a tornare in panchina è proprio il guerriero croato, nonostante lo stato di forma super. Perchè poi nel calcio alla fine contano i goal, e mentre Higuain è una macchina da gol senza eguali, Dybala un fenomeno assoluto e Pjanic (pur se non attaccante) sta trovando con continuità la via della rete, è proprio l'attaccante croato quello che nonostante il ruolo offensivo incide meno sotto porta.
Prova ne è stato il fatto che nel secondo tempo, sino all'ingresso di Paulo e Miralem la Juve praticamente non aveva avuto occasione per segnare.
LICHTSTEINER COME RONALDO - Anzi, un episodio che avrebbe potuto indirizzare la partita a favore della Juventus (prima dei succitati cambi) nel secondo tempo c'è anche stato. Quando Lichtsteiner nel pieno di una discesa offensiva in attacco si è trovato dinanzi l'ostacolo Castan franando rovinosamente a terra nonostante il tunnel fatto ai danni del difensore brasiliano.
Un'azione di gioco che per moltissimi ha ricordato lo sconto Iuliano-Ronaldo del 1998.
Probabilmente come non era rigore 20 anni fa per l'Inter, non era nemmeno rigore ieri per la Juve.
ALTRO CHE SUDDITANZA - La grande differenza ovviamente sta (come sempre capita quando c'è di mezzo la Juve) nel modo mediatico in cui viene trattata la cosa.
All'indignazione, alle interrogazioni parlamentari di 18 anni fa, alla ricerca sistematica dell'intervista a Gigi Simoni ogni qual volta che si ripete annualmente Juventus-Inter non seguirà ovviamente nulla invece per un episodio avvenuto pro-bianconeri. E' la storia del campionato italiano che lo insegna.
Immaginatevi se avessero squalificato per simulazione Pjanic (per dire) per la prossima partita contro la Roma e dopo il ricorso effettuato dalla Juventus avessero invece abbonato la squalifica al giocatore, come realmente successo invece a Strootman, dopo il caso Cataldi.
Si parlerebbe oggi di campionato falsato.
Invece la cosa è successa a favore di un giocatore della Roma, e allora fa semplicemente più comodo ripetere: giustizia è fatta!
Viva l'Italia.