Juvemania:| La svolta sulle fasce
Fino a due settimane fa si parlava di una difesa indifendibile. Sei gol presi in tre partite tra campionato e coppa Italia contro Roma, Udinese e Palermo. Poi l'intuizione di Luigi Del Neri: Barzagli e Bonucci al centro della difesa, con Chiellini riportato al suo ruolo primordiale. Quello in fascia sinistra. Ed è arrivata la svolta: contro Cagliari e Inter un solo gol preso, più equilibrio in difesa e più profondità alla squadra. Nel giro di 180 minuti la situazione s'è ribaltata. La difesa, da reparto criticato e sotto la luce dei riflettori, a punto di forza della squadra. Da reparto più instabile contro giallorossi, friulani e siciliani, a punto di forza contro Cagliari e Inter. La svolta in una sola mossa. E' bastato riportare Giorgio al suo ruolo naturale, con Sorensen dall'altra parte, e tutto s'è risolto. E pensare che il danesino nasce centrale. Bocciato Motta, rimandati Grygera e Grosso, la situazione s'è sbrogliata. D'altronde la fase difensiva, da sempre, è uno dei punti di forza del pensiero 'delneriano'.
Da tre capitolazioni bianconere a due successi convincenti nello spirito e nel gioco. Più 'aria' sulle fasce, più profondità e più certezze. Mano sbandamenti in fase difensiva e più certezze in fase offensiva. Era da tempo immemore che non si vedevano cross dalle fasce con tale precisione e cognizione di causa. Lo spazio concesso a Fabrizio Miccoli sul primo gol del Palermo è solo un lontano ricordo. Gli svarioni difensivi? Pure. In un paio di partite la sorte della Juventus ha cambiato rotta. Talvolta basta una semplice intuizione per cambiare l'esito di una stagione. Ed è quello che è successo alla Signora. Una metamorfosi radicale. E in quindici giorni l'atteggiamento dei bianconeri è cambiato. Il tecnico di Aquileia ha finalmente trovato la quadra. Ci ha messo un girone intero, ma alla fine l'ha trovata. Chiellini ormai s'è abituato al ruolo di centrale e avrebbe voglia di protestare vigorosamente. Però, da professionista, si scarifica per il bene della squadra. E anche in chiave Nazionale c'è la benedizione di Prandelli. Con 'Chiello' a sinistra, l'ex tecnico viola può concentrarsi su Ranocchia e Bonucci davanti a Buffon.
D'altronde fino a questo momento della stagione era regnato il tourbillon di interpreti. Prima Motta e De Ceglie, poi Grygera e De Ceglie. In seguito Motta e Grygera, snaturato a sinistra, successivamente Grygera o Motta in coppia con Grosso e infine Sorensen con l'ex terzino del Lione. Ora, finalmente, la svolta decisiva: Sorensen+Chiellini, e la Juve ha ripreso a volare. Il tecnico ha dovuto tornare agli antipodi per inventarsi qualcosa di scontato ma rivoluzionario. Certo gli infortuni di De Ceglie prima e Grygera poi hanno costretto il tecnico di Aquileia a trovare gioco forza la soluzione migliore. Ma il ritorno di Chiellini sull'out sinistro è stato un vero e proprio tocco di classe. A volte basta poco per invertire la rotta. Un semplice aggiustamento e tutto s'assesta . Ora avanti così. Puntando sull'acerbità di Sorensen e sull'esperienza di Chiellini, senza tenere conto dell'investimento 'low cost' fatto su Barzagli. D'altronde l'equilibrio di una squadra parte dalla difesa. Là davanti la Juventus i gol li ha sempre fatti (41), ma ne ha sempre presi troppi (30). Quinto miglior attacco della serie A, peggior difesa delle prime sei in classifica.