Juvemania:| Non abbiamo più appeal
La Juventus non ha più lo stesso appeal di una volta. Fino al 2006, anno in cui scoppiò il 'bubbone' di Calciopoli, i giocatori facevano a gara per venire sotto la Mole. Ora non è più così. L'ultimo caso è Piazon, che ha preferito dire di sì al Chelsea piuttosto che venire a Torino far parte di una squadra che ogni anno rischia il fallimento sportivo. Ma il giovane brasiliano non è l'unico caso di quest'anno, anzi, è in buona compagnia. In estate il primo a dire di no alla Signora fu Marco Borriello, che preferì andare nella capitale piuttosto che giocarsi le sue carte in bianconero. Poi è toccato a Di Natale, che ha preferito restare a Udine costringendo la Juve a 'ripiegare' su Quagliarella. Ma anche in difesa le cose non sono andate meglio e pure Burdisso, ad agosto, ha preferito il calore di Roma al gelo torinese.
Diverso, invece, il discorso per Pazzini e Dzeko. Beppe Marotta, in entrambi i casi, non aveva i soldi per fare il blitz. A Genova, oltretutto, c'era da superare la resistenza del presidente Garrone, imbufalito per lo sgarro Paratici. L'affare sembrava rimandato a giugno di quest'anno, ma l'Inter s'è inserita, scippandolo alla società di corso Galileo Ferraris. Idem vale per il bomber del Wolfsburg: impossibile competere con i petrol-dollari del Manchester Cit,y che ovviamente l'ha spuntata. L'ultimo 'no' ricevuto dalla Signora, in ordine di tempo, è arrivato dal suo ex bomber Di Vaio, che a gennaio ha declinato l'invito costringendo il direttore generale bianconero a rivolgersi a Toni. E anche quest'estate, quando sarà ora di sedersi al tavolo delle trattative, la Juventus si troverà in difficoltà portando in dote l'ennesima stagione deludente. Quali giocatori se la sentiranno di venire a Torino per risollevare le sorti della squadra bianconera rischiando di affondare insieme alla barca?
Difficile presentarsi sul mercato parlando di 'progetto' ma snocciolando numeri sconfortanti, e rischiando, oltretutto, di non avere nemmeno uno straccio di Europa in mano. La Juve non è più affascinante come qualche tempo fa, e la colpa è ovviamente da ricercare nella sciagurata gestione degli ultimi anni, dal 2006 in poi. Tra l'altro tutto dipenderà da chi sarà la guida tecnica il prossimo anno. Mazzarri e Van Gaal sembrano in pole position su Spalletti e Conte. Del Neri abbandonerà la nave e bisognerà prima capire chi sarà il prossimo traghettatore della Juventus, sperando che sia più di un tecnico di passaggio ma che sia, finalmente, l'allenatore del definitivo rilancio. D'altronde la pazienza è terminata e Andrea Agnelli ha un compito ingrato: quello di riportare la Juventus agli antichi fasti. Fallita la 'stagione dell'anno zero', ora bisogna cominciare a pianificare con criterio. Altrimenti diverse generazioni di tifosi resteranno a secco e pian piano la Juventus non sarà più sinonimo di vittoria.