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    Juvemania: la colpa è sua!

    Juvemania: la colpa è sua!

    • Stefano Discreti

    I soldi non fanno la felicità 
    Guardando la faccia triste e delusa di Aurelio De Laurentiis nelle inquadrature televisive dopo i due gol con dedica di Gonzalo Higuain ( doppietta che ha determinato la qualificazione) viene subito da domandarsi: chissà se il Presidente del Napoli in quei momenti, anche solo per un attimo, ha rimpianto la cessione estiva (a peso d'oro) del Pipita alla Juventus? Non avrebbe potuto fare nulla, sostiene la maggioranza, eppure i fratelli Higuain (furbescamente?) continuano a ritenerlo l'unico vero colpevole del trasferimento da Napoli a Torino. La verità, come sempre, potrebbe stare nel mezzo. Certo, soprattutto quest'anno, la differenza tra Napoli e Juventus si chiama esclusivamente Gonzalo Higuain. Se l'attaccante argentino fosse rimasto a Napoli, la squadra di Sarri non avrebbe avuto nulla da invidiare alla rosa bianconera. Nulla.


    Troppo poco turnover
    La Juve ha centrato, nonostante la sconfitta, l'obiettivo della terza finale consecutiva di Coppa Italia a Roma. Appuntamento che potrebbe seguire, nei tempi, la celebrazione del sesto scudetto consecutivo. Altro record su record in Italia.Eppure il pensiero va sempre (quasi un'ossessione) alla sfida contro il Barcellona e al troppo poco turnover che è stato effettuato nella doppia sfida contro il Napoli. Bisogna esser obiettivi nelle analisi e anche severi con se stessi, se necessario, soprattutto quando le cose vanno bene. Troppo facile parlare dopo e puntare il dito a cose fatte. Un dispendio di forze così consistente alla vigilia di una doppia sfida stellare e decisiva era fortemente sconsigliato. Qui, da più parti, avevamo invocato un massiccio turnover, anche a costo di esser eliminati. Invece Mister Allegri sta si riscrivendo la storia in Italia ma potrebbe seriamente correre il rischio di aver compromesso le future partite decisive in Europa arrivando ai fondamentali appuntamenti con la squadra già cotta.

    Lippi e le finali perse
    Anni fa chiesi in un'intervista a Marcello Lippi come si spiegava le tante, troppe, sconfitte in finale di Champions della Juventus. Lui mi rispose dicendo che non poteva esser solo un caso che le uniche vittorie bianconere erano giunte in anni in cui la Vecchia Signora si era lasciata andare in campionato centellinando le forze e concentrandosi in maniera esclusiva sulla Coppa dalle grandi orecchie. Nel calcio moderno è praticamente impossibile pensare di disputare 60 partite sempre al massimo; non basterebbero 3 rose di livello. Rimane determinante quindi la gestione del gruppo, soprattutto nei momenti decisivi. L'accusa più grande mossa a Spalletti da parte dei tifosi giallorossi, per dire, è quella di non aver saputo gestire i giocatori nel momento topico della stagione, facendoli arrivare cotti agli appuntamenti decisivi. Allegri ha sicuramente dalla sua il fatto che sta facendo la storia del calcio italiano ma se in Europa la Juventus dovesse uscire per motivi fisici non ci sarebbero scuse: chi è causa del suo mal pianga se stesso...


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