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Juvemania: la solita storia, all'Inter le proteste alla Juve la vittoria!
Partiamo dal calcio giocato. E’ stata una partita molto combattuta ed equilibrata, decisa solamente da un ‘golazo’ di Cuadrado, un missile di rara potenza scagliato alle spalle di Handanovic quando la gara era ancora in perfetto equilibrio. Sarebbe potuta tranquillamente finire anche in pareggio e nessuno avrebbe gridato allo scandalo.
L’Inter se l’è giocata a viso aperto anche se le occasioni migliori le ha avute quasi esclusivamente la Juventus e il portiere interista è stato tra i migliori giocatori in campo.
Date a Cesari quel che è di Cesari
Nessuno avrebbe dovuto gridare allo scandalo però nemmeno a fine gara alla ricerca di alibi che non ci sono.
Ed invece, come nella peggiore tradizione del derby d’Italia, questa sfida sarà accompagnata da polemiche e recriminazioni per lungo, lunghissimo tempo. Speriamo non anni, come capita ormai da decenni con la pantomima (ma nemmeno troppo) di Gigi Simoni, ma il modo in cui Pioli ha provato ad arrampicarsi sugli specchi a fine gara dinanzi all’ex arbitro Graziano Cesari è stato per alcuni tratti imbarazzante. A prescindere dall’idea che si può avere sui singoli episodi arbitrali in discussione, nessuno di questi ha una verità schiacciante. Da qualsiasi angolatura li si guardi. Forse si sarebbero potuti leggere in un’altra direzione ma anche no. Di certo, a contestare in maniera così evidente un’opinione altrui di persona sicuramente più qualificata a valutare in merito Pioli non ha fatto una bella figura. Evidentemente il tecnico interista non è ancora pronto per reggere la tensione di queste sfide di alta classifica e non può esser solo un caso che proprio in questi giorni, nell’ottica futura di una sempre più possibile rinascita nerazzurra, circoli il nome (quanto credibili queste voci non si sa...) di Antonio Conte come futuro nuovo allenatore dell’Inter.
Le mosse di Allegri
Pioli se la dovrebbe prendere più con se stesso, perché a differenza di Allegri non è riuscito a leggere la sfida in corso di partita. Allegri invece, confermato in partenza il 4231 (e non poteva esser altrimenti), non ha esitato a passare al 442 quando a centrocampo la Juventus stava soffrendo troppo. I cambi di modulo in corso di gara, soprattutto quando le cose vanno bene, regalano grande sicurezza ai giocatori perché sentono che il Mister ha pienamente in mano la situazione e sa brillantemente trovare soluzioni alternative alle eventuali difficoltà. Non a caso, dopo la contromossa tattica di Allegri, Pioli ha perso il polso della gara e la sua Inter ha smesso di esser pericolosa sia in fase di attacco che soprattutto nella zona nevralgica del campo. Se c’è qualcuno con cui dovrebbe recriminare il tecnico neraazzurro è proprio con se stesso, anche se il suo rendimento sulla panchina dell’Inter è da valutare nel complesso come sicuramente positivo. Per raggiungere il livello della Juventus però manca ancora un bel po' e su questo non ci sono alibi arbitrali che tengano