Redazione Calciomercato
Juvemania: in un mondo di Fabiani, siate Giuntoli. Gli errori alla fine si compensano, ma allo Stadium urlano tutti
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C'è un altro tema, per il quale l'atteggiamento di Fabiani ci offre un assist degno del mancino di Cabal. E' la seconda volta, a stretto giro, che un dirigente avversario alza la voce all'Allianz Stadium. Si fa sentire forte e chiaro. Saranno le luci della ribalta che offre un sabato sera torinese? O sarà che si sfruttano i soliti preconcetti per mascherare le proprie mancanze?
Che poi, ecco, mancanze proprio non si sono viste nella Lazio. Che ha giocato una partita gagliarda, stoica, ha provato a innescare un po' gli esterni ma doveva per forza chiudersi a riccio contro le avanzate bianconere. Ce l'aveva quasi fatta, la squadra di Baroni. Ma aveva calcolato tutto tranne l'incalcolabile: il calcio è fatto di episodi, e gli episodi sono fortuna e sfortuna. Ferro o piuma. L'ennesimo rilancio di Gila è diventato ferro.
Le parole, poi, si giudicano francamente da sole: quando si sta per spalancare il 2025, tornare a mettere in dubbio l'utilità del Var è un esercizio di pura retorica. Non fa bene all'ambiente, non fa bene alla Serie A. Alleggerisce forse il cuore del direttore, che vorrebbe tanto trovare due pesi e due misure, ma riscontra soltanto un grado elevato d'incompetenza. Però generale.
Poi, ecco, se proprio volessimo: la manata di Patric a Weah? Il giallo a Locatelli che fa pure meno su Castellanos? L'ammonizione a Fagioli, costretto a rincorrere e ad atterrare l'avversario dopo un recupero scaturito da un fallo non visto? C'est la vie. E sono pure gli arbitri. Ma finché non si normalizza tutto questo, non si progredirà praticamente mai.
Allo Stadium si lamentano sempre tutti, poi però i punti sfortuna li prende comunque la Juventus. Vedi Conceicao con il Cagliari. Vedi gli orrori Champions di Lipsia. Vedi un inizio che ha fischiato spesso a senso unico. In un mondo di Fabiani, ecco, siate Cristiano Giuntoli. Si rimane in silenzio.