Juvemania: i cinque motivi per i quali il Milan si può scordare Paratici
Fra i nomi che sono circolati in questi giorni per il futuro dirigenziale del Milan c'è anche quello di Fabio Paratici, direttore sportivo della Juventus. I tifosi bianconeri, però, stiano tranquilli: Paratici non si muoverà da Torino. Per cinque, validissimi motivi.
1) Il dirigente di Borgonovo Val Tidone, classe 1972, è legato a doppio filo all'ad Beppe Marotta, confermatissimo dal presidente Andrea Agnelli. Perché confermatissimo? Una delle possibili risposte è nel tabellino di Juventus-Napoli 3-0: Llorente, Pirlo e Pogba, tre colpi a parametro zero da parte dell'attuale (e futura) dirigenza bianconera.
2) Nello specifico, mentre Marotta opera sul piano economico, della comunicazione e dei rapporti istituzionali, Paratici si occupa della fase più strettamente operativa del mercato e della scoperta dei talenti (quanti viaggi e quante partite in giro per il mondo!). I due si integrano alla perfezione.
3) La Juventus per ora non può ancora permettersi di sostenere delle aste con i grandi club europei per campioni già affermati e sotto contratto. È indispensabile, pertanto, avere dei dirigente bravi ad anticipare la concorrenza sui parametri zero (di qualsiasi età) e sui talenti ancora sconosciuti. E Paratici, in questo lavoro, è uno dei migliori in Europa, tanto che lo volevano anche Liverpool e Tottenham. Tanto per fare un nome, vi dice niente quello di Domenico Berardi, sei gol in nove gare al primo anno in Serie A con il Sassuolo? Sull'attaccante calabrese la Juventus ha anticipato tutti, assicurandoselo di fatto per i prossimi anni.
4) Paratici (così come Agnelli, Nedved, Marotta, Conte e la squadra) considera che il ciclo di vittorie della Juventus sia solo all'inizio e che la strada da percorrere insieme, per rivincere in Italia e per tentare di farlo anche in Europa, sia ancora molto lunga.
5) Paratici non rilascia mai interviste e non ama molto apparire e parlare in pubblico. È il suo carattere. È il suo modo di lavorare. Perfettamente in linea con lo stile Juventus e con l'understatement torinese-sabaudo. Vi sembra che c'entri qualcosa con il tipo di comunicazione utilizzata nella galassia berlusconiana? Naturalmente facciamo quest'ultima osservazione senza dare giudizi di merito sui due 'stili', ci mancherebbe altro: notiamo solo che sono diversi e che Paratici ci sembra perfettamente calato in quello della Juventus e del mondo di cui i bianconeri fanno parte.