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Juvemania: ecco il mercato di Marotta
Bello e comodo godersi quasi sul divano, la fine del campionato, con il titolo già in tasca, mentre gli altri si scannano per il secondo posto. Madama andrà a Verona (già retrocesso) per una passerella, senza particolari velleità, offrendo per l'ultima esibizione di Toni in carriera (complimenti), una gara, acconsenzienti i veneti, senza asperità. nazionali.
GARA SECCA
Mantenere la forma e la concentrazione, evitare gli infortuni, in vista della finale di Coppa Italia, a Roma contro il Milan. Vietato guardare la classifica. Impietosa per una società alle prese con forti problemi. Il Milan ha un passivo di quasi cento milioni. Un giorno sì e un giorno no, si avvistano cinesi dalle parti di Arcore. E quanto a Brocchi, alle prese con un ungherese che non sa domare: deve essere difficile allenare un gruppo, con giocatori che hanno voglia solo di fuggire da una società pluridecorata in Europa e un tempo simbolo di eccellenza e di qualità. Deve essere difficile mettere tuta e scarpette, sapendo che il prossimo allenatore sta già battendo alle porte di Milanello. Ma una gara secca è sempre un rebus. E partire con gli sfavori del pronostico, mette il Milan in una condizione ideale: se vince, fa un colpaccio che nobilita una deludente stagione. Se perde, nessuno potrà criticarlo . Avrà perso contro quella che i media chiamano ormai “l'inarrivabile Juventus“ . Una trappola. “Timeo Danaos et dona ferentes“. Non è vero che la Juventus è una formazione inarrivabile. E' un'ottima squadra, fino a quando ha coscienza dei suoi limiti. Quando certi paragoni- invero imbarazzanti- vengono strombazzati sui media, accostando questo o quel giocatore a certi “monumenti“ del passato, la Juventus diventa normale. E alla fine della corsa non ci sono seducenti Didone in fregola. Allegri lo sa e su questo dovrà lavorare. Se vincerà, sarà l'undicesima coppa Italia della storia bianconera . E il decimo trofeo in sei anni di presidenza per Andrea Agnelli. A patto di ricordare Virgilio: “At regina gravi/ iamdudum saucia cura...eccetera“
HA PARLATO MAROTTA
Ha parlato Marotta. E ha detto cose, semplici secondo suo costume. La prima : Pogba non è sul mercato. Quindi, colleghi titolisti, bucanieri dello scoop, fatevene una ragione il Polpo resta a Torino. La seconda: in tre settimane – ha detto Marotta- si deciderà il futuro di Morata. Le mie informazioni sono che Marotta non supererà la soglia dei 20 milioni. Se il Real dovesse peraltro esercitare il diritto di recompra, Marotta non è privo di alternative. Ce ne sono, alcune “coperte”. Ma tenderei ad escludere giocatori come Cavani e Lukaku. Se Morata va, il profilo è quello di una seconda punta: giovane. Visto che per il ruolo di prima punta ci saranno Mandzukic e Zaza.
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DOVE VA ZAZA?
Dove sta Zaza ? Recita il ritornello. Sta a Torino. E a Torino resterà. Nonostante le lusinghe di Conte e sempre in Premier, non solo di Conte. Ma da quarta punta, nella prossima stagione, Zaza si ritroverà a scalare due posizioni. Lui dietro al croato. E probabilmente gli verrà anche ritoccato il contratto. Come riconoscimento per l'ottima annata, per il rendimento e per quel gol – scudetto che ha affossato a Torino il Napoli. Tradotto: si armi di pazienza e colga come ha fatto finora le occasioni. La prossima stagione dopo i cinque scudetti consecutivi, l'obiettivo dichiarato sarà quello della Champions. Non solo: a Torino arriverà Berardi. Uno che Zaza conosce meglio di tutti e col quale facilmente, in molte partite farà coppia. Quindi si calmi, Zaza, pensi prima di parlare, perché sta alla Juve, non al Pescaseroli (con tutto il rispetto, ovviamente). La Juve ha una rosa ampia. Dove tutti hanno portato il loro mattone. Allegri ,da Zaza, ne aspetta ancora molti.
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Ha parlato anche il Polpo: parole dolci, per la Juve. Insomma : è luna di miele in corso. Ha parlato anche Lemina, contento del riscatto che a settembre avrà la sua grande occasione: guidare il centrocampo della Juve, in attesa del rientro del Principino Marchisio.
TUTTO QUA?
Mi rendo conto che vorreste da me notizie. Ma sapete come sono fatto: scrivo solo quando reputo siano affidabili. E allora: per la punta (in caso che Morata ecc) i profili sono da seconda punta. E coinvolgono tre attaccanti. Due di colore, uno bianco. In Francia e in Germania. Trequartista? Forse, ma non è un assillo per la Juve. E neppure per Allegri. Mi spiego: Allegri firmerà a breve. E a breve ci saranno i rinnovi di Barzagli e dello svizzero. Evrà che la Juve vorrebbe prolungare al 2018 si è preso tempo. Mentre Buffon, ha semplicemente un contratto in bianco: decide lui, quando vuole smettere. A centrocampo resta viva l'opzione André Gomes. Dal Brasile, la mia fonte insiste su Walace: se mi farà fare una brutta figura gli tolgo il saluto. Piuttosto : pare che Diawara sia un obiettivo della Roma. Ecco, a mio avviso sarebbe un peccato se la Juventus non lo apprezzasse, come io reputo, il giocatore meriti, stante anche la giovanissima età. Trequartista : visto che arriverà Berardi (Squinzi si diverte un mondo con i giornalisti, specie adesso che non si deve più occupare di Confindustria) è possibile che una antica trattativa (Bernardo Silva) esterno con qualità simili a quelle di Berardi (ergo , anche trequartista) venga suggellata e chiusa. Ma attenzione : Marotta ha detto che Isco “è un buon giocatore“ . Cosa peraltro banale. Ma l'amministratore delegato della Juve non parla mai a caso. Mia impressione? Dovesse arrivare Isco, potrebbe arrivare in prestito: con diritto di riscatto. Perché scottati da Cuadrado, non vogliono ripetere l'ultima esperienza: trasformare un buon giocatore, in un ottimo giocatore. Perché questo ha fatto Allegri con Cuadrado. Come minimo, Conte invece di telefonare a Bonucci e a Zaza, spiegando quanto sia bella Londra, dovrebbe ringraziare Allegri per il lavoro fatto su Cuadrado, almeno con una cena. Ovviamente o da Marchesi o da Cracco: insomma roba da cento euro a botta. Manca la difesa. Il sogno è Danilo, ma la vedo dura. Widmer potrebbe essere una opzione. Non van der Wiel, benché sia un parametro zero: non difende. Più probabilmente Mustafi nazionale tedesco che sa giocare centrale ed esterno. Come Caceres, che alla Juventus ormai ha fatto il suo tempo. Tete, offerto da Raiola è ritenuto immaturo. Ma Raiola ha in mano fior di giocatori. Non mi stupirei se riuscisse a portarne uno alla Juventus.
RUMMENIGGE , MA DAI....
Dopo l'eliminazione, patita dall'Atletico, il mai dimenticato Kalle si è lagnato dell'arbitraggio. E dai, Kalle, ma proprio tu? Ma mica è sempre domenica! Cosa dovrebbe dire il povero Allegri per i due arbitraggi, andata e ritorno peggio all'andata che al ritorno) contro il Bayern? O no? Tra l'altro quel gol di Griezmann contestato, è sembrato a molte moviole, valido. Una volta si vince con gli aiutini, una volta si perde. Se proprio caro Kalle te la devi prendere con qualcuno prenditela con il mago Pep. E chiedigli come hanno fatto tutti i giornali tedeschi: perché a Madrid, l'attaccante più furbo del mondo, tale Muller é rimasto così a lungo in panca? Kalle: vi è andata di lusso con la Juve. E la Dea, lo sai, amoreggia, ora con uno, ora con l'altro. E quest'anno va il fascino ispanico.
ER SOR CLAUDIO
Santo Claudio Ranieri. L'eterno secondo. Il perdente di successo, arrivato alla soglia della vecchiaia si è presa una rivincita con gli interessi. Era arrivato sempre, o troppo prima, o troppo dopo. Comunque sempre fuori tempo. Alla Roma si presentò dicendo: “Aoh, scordateve er ber gioco”. Perché er sor Claudio ha tanti difetti, ma è sempre stato un uomo trasparente. E arrivato in una società che doveva salvarsi, un poco ridendo e poco alla volta credendoci, ha fatto un capolavoro. Mai vista una squadra di calcio correre tanto come il Leicester. Mai visto attuare il contropiede a quella velocità. Mai visto un fenomeno come Mahrez, “invisibile“ a tutti gli scout : pagato 500.000 euro. Non è una barzelletta. Gente toccata dalla grazia (soffio e faccio gol) invece è possibile vederla anche in Italia: si chiamano Higuain e Lapadula. In Inghilterra lo chiamano Vardy. Uno che è passato (esempio) dal giocare nel Giorgione a una squadra di serie A. Vanno bene le favole. E' stupendo che abbiano come ad Hollywood il lieto fine. Adesso ne faranno un film: auspico che non lo facciano gli americani. Nel raccontare lo sport sono i più bravi. Tranne che quando si tratta di calcio. E' un gioco che prevede il pareggio, anzi il pareggio è a volte la partita perfetta. E loro, gli eredi dei pionieri, questo proprio non lo capiscono. Ranieri è transitato anche alla Juventus. Non fece male. Anzi. E se non si fosse intestardito a prendere Andrade e poi Poulsen, pur avendo la possibilità di portare a Torino il signor Xabi Alonso, forse il miracolo lo avrebbe fatto anche a Torino. Ma er sor Claudio che ha molte qualità e che col tempo ha imparato a ridere e a sorridere di se stesso, ha un grande difetto: detesta i registi. Xabi Alonso, un basco, tra l'altro . A due giornate dalla fine Ranieri si giocò il favore dei senatori. Fu esonerato. Una pagina, non precisamente in stile Juventus. Ma al timone c'era un francese in quella stagione. Uno che molto sapeva di tennis e zero di calcio. Ranieri tra l'altro non capì una cosa. Alla Juventus ognuno fa- profumatamente pagato- il suo mestiere. Un particolare che, pur navigato marinaio, ha perso di vista Conte. Che ad un certo momento si era messo in testa di non fare “solo” l'allenatore. Pessima idea. E pessima valutazione dello stato di salute dei veterani. Non erano alla frutta. Che le temerarie profezie gliele schiaffarono in faccia: arrivando in finale di Champions League. Arrendendosi ai mostri del Barcellona e a un arbitro- in un episodio clou- dalla vista difettosa. Belle eh, le storie del calcio: a guardarle con attenzione quasi una metafora della vita. Mi congedo quindi con un pensiero (da giornalista) del poeta John Clare: “Se la vita avesse una seconda edizione, come vorrei correggere le bozze!“ .