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Juvemania: è la vittoria di Agnelli, è giunto il momento di chiedergli scusa
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Naturale che le reazioni, i rigurgiti e i sussulti da parte delle istituzioni - UEFA in primis - ci sono stati e ce ne saranno anche nei mesi a venire, perché per loro è una sentenza indigeribile. Alcuni governi nazionale (tipo quello inglese) così come l'ECA o le stesse Federazioni nazionali si sono già schierati compatti a fianco dei burocrati di Nyon, com'era prevedibile, ma questo non sottrae forza alla sentenza. Che resta dirompente.
Lo stesso format della A22, annunciato in contemporanea con il verdetto positivo della Corte UE, non sarà magari ancora quello definitivo, verrà rielaborato, e forse non partirà nemmeno nella stagione 2025/26 come vorrebbero gli organizzatori della SuperLega. Il braccio di ferro con la UEFA continuerà, e la spunterà chi offrirà ai club il montepremi più alto.
Ciò che da oggi è sicuro è che la Super League si può organizzare e che chi vorrà aderirvi non potrà subire altre minacce o discriminazioni da parte di chicchesia. Minacce che il presidente federale Gravina ha ribadito persino alla vigilia della sentenza UE. Ecco, da oggi il ridimensionamento suo e di Ceferin è nei fatti.
Così come, al netto degli errori strategici commessi, chi ne esce vincitore è sicuramente Andrea Agnelli. E tutti coloro che lo avevano riempito di insulti e dileggiato in quanto presidente della Juventus ora dovrebbero chiedergli scusa, perché non c'era nulla di illegale nel proporre e organizzare un torneo alternativo alla Champions League.