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Juvemania: ora tocca a Dybala. Non può più essere l'attore non protagonista
Alla vigilia dei prossimi determinanti impegni, la Juventus fa la conta con la lunga lista degli infortunati.
Se per Cuadrado e Bernardeschi è impossibile ipotizzare un rientro prima della fondamentale trasferta di Londra in Champions League, Higuain ma soprattutto Matuidi stanno bruciando le tappe e salvo contrattempi o ricadute saranno sicuramente a disposizione di Mister Allegri contro il Tottenham.
Andrà solamente centellinato al meglio il loro recupero tra campionato e semifinale di ritorno in Coppa Italia.
L’impegno europeo deve essere messo al primo posto nella gerarchia delle prossime partite; rischiare di perdere qualcuno per affrettare i tempi in campionato sarebbe davvero folle.
DYBALA, TEMPO DI ESSER ATTORE PROTAGONISTA
Al netto degli infortuni, appare quanto mai fondamentale recuperare le prestazioni da Top Player di Paulo Dybala.
In questa fase così complicata e nella quale la Vecchia Signora si sta giocando gran parte della stagione è indiscutibilmente lui chiamato a prendersi la squadra sulle spalle.
Dopo un avvio di stagione pazzesco, il talento argentino si è piano piano spento nelle prestazioni, ancor prima dell’infortunio patito.
Dybala è indubbiamente il giocatore più forte della rosa bianconera nonché l’idolo indiscusso dei tifosi ai quali è bastato non vederlo attore protagonista della serie Netflix “First Team” (scelta del giocatore e del suo entourage comunque davvero assai discutibile…) per mettere un’intera tifoseria sull’attenti, in vero stato di preoccupazione. Un nuovo caso Pogba, maglia numero 10 e poi cessione, sarebbe assai duro da digerire.
“Non è certo da un calcio di rigore che si giudica un giocatore” canta(va) meravigliosamente Francesco De Gregori nell’epica ‘La leva calcistica della classe ‘68’. Vero, ma non si può evitare di pensare che, al netto dei due rigori sbagliati da la ‘Joya’ contro Atalanta e Lazio, la Juventus oggi sarebbe stabilmente prima in classifica in campionato invece di esser ancora costretta ad inseguire il Napoli di Sarri.
Ha tutto il tempo per rifarsi Dybala, certo, e scrivere la storia della Juventus e della gloriosa maglia numero 10 che indossa sulle spalle. Ha tutta la tecnica e la classe necessaria per prendere in mano la stagione bianconera e condizionarla in maniera determinante e anche se, per non esporsi troppo mediaticamente in vista del mondiale ha deciso di stare un po’ lontano da telecamere e microfoni e quindi non sarà attore protagonista (salvo controindicazioni) nemmeno delle 3 puntate finali del docu-film, è proprio lui adesso chiamato ad esserlo sul campo, unico giudice poi che alla fine davvero conta e a cui i tifosi sono interessati.
Se poi la serie tv sarà un meraviglioso film con finale a lieto fine o un horror da dimenticare in fretta, gran parte della sceneggiatura futura dipenderà dalle sue giocate, dal suo grande talento, dal suo sinistro magico. Per sognare in Europa serve un Dybala versione Juve-Barcellona 3-0.
Da un punto di vista tattico servirà sicuramente il recupero di Matuidi e il ritorno immediato al centrocampo a 3, ma per alzare l’asticella e la qualità delle prestazioni bianconere in Champions League la Juve non può proprio prescindere dalle giocate del suo numero 10.
E mentre dalla serie Netflix si è defilato, dalle responsabilità sul campo Dybala non si potrà proprio scansare.
@stefanodiscreti