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    Juvemania: solo Higuain varrebbe il sacrificio di Pogba e Bonucci

    Juvemania: solo Higuain varrebbe il sacrificio di Pogba e Bonucci

    • Stefano Discreti
    Grazie.
    Mi piace cominciare questo nuovo capitolo della rubrica Juvemania ringraziando pubblicamente tutti voi. Non mi aspettavo di trovare in così poco tempo un pubblico così ampio e pronto al dialogo. E’ davvero un piacere per il sottoscritto poter interloquire con le vostre tante, tantissime opinioni, anche se a volte totalmente distanti dai miei pensieri.
    Scusatemi se non riesco a rispondere a tutti, ma siete davvero tantissimi.
     
    Caro Discreti ti scrivo
    In particolar modo ci tengo a ringraziare l’utente Alvacher che nel pezzo “Caro Discreti” http://vivoperlei.calciomercato.com/articolo/caro-discreti ha espresso il suo dissenso verso la mia opinione espressa nel precedente Juvemania
     
    Signor Discreti devo dissentire, stravedo per Pogba ma nonostante l'amore per la Juventus professato dal giocatore Paul non è il genere di giocatore che può permettersi di trattenere”
    scrive l’utente e questo pensiero, in fondo, si può anche condividere; per quanto tempo la Juventus potrà permettersi di trattenere ancora un talento mondiale come Paul Pogba?
     
    Oro Pogba
    Non lo sappiamo noi, non lo sa lui probabilmente, non lo sa nessuno ma a me piace sempre ampliare il concetto intorno: Pogba ha solo 23 anni e vale oggi circa 100/120 milioni.
    Calcolando che ha dinanzi a se' almeno altre 10 stagioni a grandissimi livelli siamo tutti concordi nel pensare che anche vendendolo, ad esempio, tra 5 anni, la Juventus potrà ricavare sempre oltre 100 milioni dalla sua cessione. In pratica il suo valore, almeno nei prossimi 5 anni, non dovrebbe minimamente diminuire. Anzi.
    Che cosa vuol dire questo?
    Che Pogba è oro in cassaforte, che si potrà vendere nel momento del bisogno o che più si riterrà opportuno, senza per questo rimetterci soldi sulla sua svalutazione. La Juve oggi non ha urgenza di fare cassa.
     
    Bonucci juventino per sempre?
    “Le cifre parlano da sole, ma lei ha ragione a evidenziare la non più verde età di Bonucci. Ma non credo che Bonucci andrà via, non credo che voglia”.
    Sul perché tra Bonucci e Pogba, (nella mia Juve d’assalto alla Champions ci sono sempre entrambi), se proprio obbligato a scegliere, venderei Leonardo. Rinforzo il concetto. Perché premesso che Pogba è destinato a diventare uno dei più forti giocatori al mondo, per Leo non si può fare assolutamente il discorso temporale di rinvio cessione fatto per Paul. L’offerta da 60 milioni per Bonucci c’è oggi, forse ci sarà anche domani, magari leggermente ribassata, ma dopo domani no. A 29 anni è giusto quindi fare le dovute valutazioni, per entrambi. E’ innegabile che Bonucci negli ultimi 2 anni abbia avuto un rendimento monstre tale da farlo considerare tra i più forti difensori al mondo; ma ritengo che la BBBC, Buffon escluso, abbia elevato al massimo il valore dei giocatori, anche ben oltre la forza singola di ciascuno.
    Bonucci non è più sicuramente il punto debole della difesa juventina come è stato nei suoi primi 3 anni in bianconero ma quanto della sua crescita spaventosa dell’ultimo biennio è dovuta alla vicinanza di Buffon, Barzagli e Chiellini?
     
    “Penso che la Juventus può permettersi di perdere Pogba ma non può assolutamente permettersi di perdere Bonucci, non per 60 milioni, non per 100.”
    Su questo caro Alvacher permettimi di dissentire in toto. La storia della Juventus dimostra che si è potuto fare a meno di tutti. Solo della proprietà, della famiglia Agnelli, non abbiamo mai potuto fare a meno. Detto ciò, più passano i giorni e più Bonucci si lega a Torino. Sarà juventino a vita?

     
    La fame di vittoria bianconera non si Pjaca e gli avversari…impazziscono
    Ma torniamo al mercato bianconero, sempre più in movimento come giusto che sia dopo la fine dell’Europeo e la partenza ufficiale della stagione 2016/2017. Il nome di colui che sulle fasce prenderà l’eredità di Cuadrado in maglia bianconera è ormai sempre più riconducibile a quello di Marko Pjaca, talentino croato della Dinamo Zagabria ammirato negli ultimi Europei, al centro di una propria vera asta di mercato italiana: la Juve ha praticamente battuto la concorrenza delle due milanesi e quella del Napoli e non si attende che l’ufficializzazione del movimento di mercato. In particolar modo, ha colpito il suo rifiuto nei confronti della formazione napoletana, operazione che è andata ad alimentare la fiamma del fuoco della rivalità che vive ormai forte in questi ultimi anni tra le due compagini. Rivalità che insieme al torrido caldo estivo ha fatto male anche a qualche addetto ai lavori, come nel caso di Carlo Alvino telecronista fazioso di Sky Sport per le partite del Napoli, arrivato ad augurare addirittura una morte lenta e sicura a chi affetto dalla patologia di tifare Juventus. Chi scrive non chiede rimozione ne licenziamento di chicchessia ma dinanzi ad errori così gravi non possono bastare semplici scuse. Bisogna dare i giusti esempi ai giovani e far nascere e crescere una cultura di sportività basata sul rispetto dell'avversario. Le scuse devono esser sincere ed accompagnate da gesti inequivocabili di distensione e sportività.
     
    E intanto Pjanic ha già capito perché la Juve vince…
    Destinate ad innescare ulteriori polemiche ed aumentare la rivalità tra Juventus e Roma (se ne sentiva il bisogno...) le parole pronunciate da Pjanic “Qui si lavora duro, ora ho capito perché la Juve vince!”. E via altra “simpatia” sulla Juventus. Ogni volta che qualche nuovo acquisto si presenta a Torino in prima persona si rende conto perché alla Juve si vince così tanto. Altro che arbitri. Per la programmazione. Per il sacrificio, l’abnegazione. La mentalità vincente. Il lavoro duro. Con questo non ce ne vogliano a Trigoria. Non stiamo dicendo che Dzeko tutto di un botto la scorsa stagione è diventato un “brocco” perché alla Roma ci si allena poco e male. Per carità. Quando Burdisso, uno che in giallorosso ci ha giocato e per tanti anni, dichiarò certe cose, scatenò un putiferio. A noi piace solo rimarcare la programmazione meticolosa che i nuovi arrivati trovano nella società Juventus. Una macchina perfetta con tutti gli ingranaggi che girano alla grande.
     
    Icardi, Gabigol, Benzema, Cavani, Sanchez, Keita e …Higuain
    Con gli ultimi arrivi e le sempre più probabili conferme di Pogba e Bonucci manca un solo tassello nello scacchiere della Juve: l’erede di Morata. Sono tanti i nomi che stanno circolando.
    Negli ultimi giorni, pompato soprattutto dalla sua donna-agente Wanda Nara, è esploso il caso Icardi. L’impressione di chi scrive è che l’intera vicenda servirà esclusivamente per far strappare a Maurito Icardi un ingaggio più sostanzioso alla nuova proprietà interista. Altro nome caldo di questi giorni è quello di Gabigol, all’anagrafe Gabriel Barbosa. Uno dei talenti brasiliani più in rampa di lancio in questo momento, insieme a Gabriel Jesus, altro giocatore al centro di una vera asta europea. Ma l’impressione è che comunque parliamo di un investimento per gli anni a venire. Gli altri nomi accostati poi sono praticamente sempre gli stessi degli ultimi 5 anni: mancano solo quello di Ibrahimovic, ma solo perché il suo trasferimento al Manchester United di Mourinho è già stato concluso e quello di Gilardino, per ovvi limiti di età. Il nome di Benzema, nuovamente accostato alla Juve, credo sia una normale conseguenza degli sviluppi di mercato. Proprio nei giorni che il Real dichiara Morata incedibile, la Juve torna su Benzema? L’impressione è che sia più Benzema e il suo entourage che tornano sulla Juve, per avere rassicurazioni dalle merengues in vista di un possibile dualismo con Morata. Il nome di Cavani non ha bisogno di presentazione ma al momento la trattativa è in standby, nonostante a Torino ogni giorno spunti la voce "avvistato Cavani a Caselle". Solo visioni? Nemmeno Sanchez, che vorrebbe lasciare l’Arsenal, si avvicina. La distanza è sempre tanta. Troppa.
    Non trovano conferme le voci che vorrebbero la Juve su Keita, sopratutto non alle cifre richieste dal suo presidente Lotito. Alla fine della fiera resta il nome di Higuain, l’unico giocatore “italiano” che attualmente giustificherebbe il sacrificio di Bonucci e/o Pogba.
    Ma poi a Napoli il Pipita non ci potrebbe rientrare nemmeno con la scorta…
     
    Pellè è megl…‘e Maradona
    L’ultima considerazione di giornata è per l’ingaggio monstre che un giocatore qualunque come Graziano Pellè andrà a percepire in Cina: 15 milioni di euro l’anno. Si rasenta ormai la follia. Un punto di non ritorno. Negli anni '80 allo stadio partenopeo si intonava “Maradona è megl ‘è Pelè”, per omaggiare il più grande giocatore di quei tempi in confronto a colui, O Rey, che lo era stato nei decenni precedenti. Diego Armando, e tutti i fenomeni di quella generazione, hanno però sbagliato epoca perché i cinesi stanno ribaltando la storia garantendo a Pellè, un giocatore qualunque, un ingaggio come se fosse lui invece il più forte giocatore di sempre.
    1’800 euro l’ora, questa la cifra che andrà a guadagnare Pellè in Cina. Roba da far smettere chiunque di seguire il calcio. Ma questa è un’altra storia…

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