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Juvemania: la storia di Juve-Roma
C'è stato un tempo nel quale la rivalità tra Juventus e Roma praticamente non esisteva. La Juve cedeva il suo Charles ai giallorossi , la Roma il suo Menichelli alla Juve. E qualche anno dopo i suoi Spinosi, Capello, Landini. Al massimo c'erano gli sfottò di rito, tra le tifoserie. Cose territoriali, campanilistiche. Dicono che l'inizio della rivalità sia legata al “"go' de Turone". Quel gol per anni spacciato come regolare, ma in realtà giustamente annullato per una questione di centimetri. Molti anni dopo il “ fattaccio “, il moviolista principe della Rai, Carlo Sassi, rivelò che quel “ gol “ in realtà era stato il frutto della manipolazione ( cuci e incolla in moviola ) di un collega della sede romana, sfegatato tifoso. Ai furori del presidente della Roma , Viola, rispose quello della Juve , Boniperti, con un dono : un ironico righello d'argento che fece sorridere anche il presidente capitolino. Erano i tempi nei quali Giulio Andreotti tifava Roma. E la cosa – a livello federale – aveva il suo peso. Ma tutto sommato erano tempi "praticabili". Ma da quel giorno , quotidianamente alimentata dalle radio della Capitale ( se prendi un taxi a Fiumicino, inevitabilmente ti devi sorbire fino al centro-città, gli ululati dei tifosi di Roma e Lazio, in guerra tra di loro e individualmente in guerra "cor monno infame") la rivalità si è inspessita fino a diventare astio. Un anno, la Roma, dopo aver a lungo inseguito, superò in classifica la Juventus. Ma inopinatamente perse in casa col Catanzaro. Contro-sorpasso Juve che regge fino all'ultima giornata. "Grandi e ammirevoli avversari" chiosa ai microfoni l'Avvocato. Non senza chiudere con una stilettata delle sue: "Noi ? Beh, noi... siamo la Juventus". Radio capitoline al calor bianco. Dichiarazioni di politici, artisti, uomini di cultura: un variegato “bestiario”
ER GO' DE NAKATA
Le cose peggiorarono quando ( un giudice aveva sancito il diritto di un giocatore extracomunitario dilettante della Reggiana a giocare ) la Federazione decise ( a quattro giornate dal termine del campionato ) di adeguarsi. E nella gara scudetto Juve – Roma (finita con un pareggio che di fatto consegnò lo scudetto al lupi ) la Roma utilizzò il suo extracomunitario Nakata che firmò uno dei gol. Questa volta fu Moggi ad andare su tutte le furie, lamentando che le regole fossero state cambiate in corsa a favore della Roma. Per onestà bisogna dire che quella gara fu condizionata dalle papere di van der Saar, portiere che alla Juventus non ebbe mai un rendimento affidabile. Fu allora un altro politico, Massimo D'Alema, a dar fuoco alla Santa Barbara sostenendo che "uno scudetto della Roma, valeva cinque scudetti della Juventus". Negli anni antecedenti a Calciopoli successe anche questo: la Roma che investe 60 miliardi ( di lire ) per Cassano, sfilandolo alla Juventus che aveva un accordo col Bari. Poi un Francesco Totti che in giornata di grazia, apre la mano col pollice chiuso, schernendo i rivali : "Quattro e a casa". Il passivo subito dalla Juve in quella partita. L'apice arriva quando Umberto Agnelli, già sofferente, convoca Moggi e Giraudo che pensavano a Del Neri per la panchina che era stata di Ancelotti. "Prendete Capello" dice il Dottore. E Capello che agli ultras aveva dichiarato "mai alla Juve" arriva Torino. E per soprannumero si porta il “ Puma “ Emerson. Calciopoli, in varie fasi , stabilisce quello che tutti ormai sanno: c'era un sistema, una consuetudine ( di tutti ) di parlare con i designatori per lamentarsi e condizionarli. Luciano Moggi parlava più di qualsiasi altro. La Juve paga con la Serie B, altri ( Milan , Lazio , Fiorentina tra l'eccellenza societaria ) con punti di penalizzazione. L'Inter grazie alla prescrizione la sfanga. Tra tutte le società di vertice solo la Roma non viene indagata, né intercettata. Grazie all'amicizia ( certificata ) tra l'allora ds della Roma, Baldini, e il capo degli investigatori, carabiniere Auricchio recita la leggenda metropolitana. Probabilmente errata: ma non c'è juventino che non abbia questo sospetto.
ER VIOLINO DE GARCIA
I carichi da 11 finali li mettono Garcia, sviolinatore a Torino in stile "Il Padrino" e le dichiarazioni di Totti alla fine di una gara a dir poco rocambolesca, fatta anche di discutibili decisioni arbitrali e persa dalla Roma allo Stadium : "la Juventus dovrebbe giocare in un altro campionato". Ma Calciopoli è finita da anni. Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scurdammoce o' passato. Che tanto il presidente federale ha deciso, con carta da bollo e firma, "di non decidere".
Oggi una Juventus seconda in classifica e in grande rimonta, affronta una Roma alla ricerca di una nuova identità. Sulla panchina dei lupi è tornato - dopo il congedo di Garcia - l'amato Luciano Spalletti. La gara che sarebbe stata delicata in ogni caso, assume per entrambe le formazioni un valore capitale . Come ha spiegato Buffon ("Se vinciamo ci liberiamo di un concorrente pericoloso per lo scudetto") la Juventus è consapevole che la vittoria escluderebbe – probabilmente in modo definitivo – la Roma per la corsa al titolo. Ma la Roma di Spalletti sarà assai diversa, almeno per gli equilibri in campo ,da quella di Garcia. La Juve giocherà alla sera, conoscendo il risultato delle concorrenti Napoli e Inter, impegnate nel pomeriggio. Potrebbe essere un vantaggio. Ma in caso di ( probabile ) vittoria per azzurri e neroazzurri , anche un rischio. Il rischio di sbilanciarsi per la necessità di vincere. La necessità di non vanificare una rimonta incredibile, fatta di una striscia di dieci consecutive vittorie.
PER GLI ASTRI SARA' PAREGGIO, MA...
L' astrologa Silvana Iseppato ha previsto una gara molto sofferta per la Juve che potrebbe chiudersi con un pareggio.
Allegri ha pianeti migliori di quelli di Spalletti. Ma complessivamente la Juve li ha peggiori di quelli della Roma. Tuttavia un "transito" ( non chiedetemi cosa sia ) particolare ha evidenziato molte similitudini, quasi in "fotocopia" con un Fiorentina - Roma , finito con la vittoria dei viola.
Così gli astri. Sperando che l'arbitro risulti ininfluente. Sul campo è possibile che le squadre ( Spalletti sta provando un 3-5-2 ) si affrontino in modo speculare. La Juventus sta svuotando l'infermeria. Barzagli è arruolabile. Pereyra lo sarà tra qualche giorno . L'unico ancora in sofferenza è Lemina. Juventus- Roma, potrebbe - dicono gli esperti - essere anche un incrocio di mercato. La Roma vorrebbe Caceres subito e avrebbe offerto 3 milioni per un giocatore che a fine giugno va in scadenza di contratto. La Juve che sta pensando ad un rinnovo, non è propensa a rafforzare ( Caceres è ambito anche dall'Inter ) una rivale.
BOTTO FINALE ?
Ma al 1 febbraio mancano ancora molti giorni . Da Vinovo non filtrano notizie. Un silenzio peraltro che potrebbe essere di buon auspicio. Dopo le operazioni sui giovani ( in dirittura Rogerio ), è possibile che Marotta confezioni un botto last minute. E' auspicabile ( se avverrà ) che non si tratti di un altro Profeta.