Juvemania:| Ciao ciao Champions
'Contento lui', titolava questa mattina Tuttosport. Credo che sia il titolo più azzeccato che il quotidiano torinese potesse trovare. Come si fa ad essere contenti dopo la prestazione vista contro la Fiorentina? Quella contro i viola doveva essere una partita da giocare con il coltello tra i denti, da vincere a tutti i costi per sfruttare al meglio il ko della Roma e scavalcarla in classifica, per non perdere il passo con Lazio e Udinese e, soprattutto, per tenere vive le speranze di Champions League. Ed invece nulla di tutto ciò. La Juve ha fatto scena muta e ha pure rischiato di tornare a casa senza l'unico punticino conquistato se solo la squadra di Mihajlovic fosse stata più cinica. La Signora ha sprecato l'ultima grande occasione per dire la sua e restare attaccata al treno europeo con i denti e con le unghie. Era l'ultimo convoglio possibile e i bianconeri non solo non sono riusciti a salirci sopra, ma sono stati pure beccati dal controllore senza biglietto e ricacciati giù in malo modo.
La 'Del Neri band' avrebbe dovuto aggredire la Fiorentina già dagli spogliatoi e uscire dal campo attaccata ai giocatori viola come sanguisughe. Ed invece niente: quasi mai pericolosi e mai in partita, assediati per lunghi tratti dai gigliati. La sensazione è che alla Juve sono tremate le gambe. Questa squadra ha dimostrato di avere poco carattere nei momenti decisivi e di non avere la mentalità da grande squadra. Udinese e Lazio? Loro sì che hanno dimostrato di avercela, unitamente ai giusti attributi per andare avanti. La squadra di Guidolin, dopo due sconfitte consecutive, pur senza Di Natale e Sanchez, è andata a Napoli a fare la partita e s'è rilanciata alla grande per i preliminari di Champions. Idem per la Lazio: 4-1 a Catania e tutti a casa. Entrambe le formazioni hanno battuto l'avversario gridandogli in faccia: 'Siamo noi i più forti'. Ed è quello che ci si sarebbe aspettato dalla Juve: affamata della quarta vittoria consecutiva e, soprattutto, vogliosa di dimostrare al mondo calciofilo di esserci. Ed invece il bianco e il nero si sono sciolti come neve al sole dando vita ad un grigio pallido. I giocatori della Fiorentina andavano a mille, quelli stipendiati da corso Galileo Ferraris al rallentatore. Viene anche qualche dubbio sulla preparazione atletica, ma non è il nostro campo e non ci permettiamo di criticare cose che non conosciamo.
Se prima la qualificazione alla prossima Champions League era una missione molto improbabile, ora è diventata 'mission impossible al quadrato'. La Juve può dire definitivamente addio all'Europa che conta e sta per archiviare la seconda stagione disastrosa consecutiva. Ora servirebbero cinque vittorie di fila. E potrebbe non essere sufficiente. La Juve sarebbe dovuta uscire da Firenze con quattro o cinque azioni da gol non dico nitide, ma almeno di cui rammaricarsi. Gli uomini di Del Neri dovevano uscire dallo stadio Artemio Franchi con la bava alla bocca e senza più una goccia di sangue in corpo, invece di dare l'impressione di partecipare ad una scampagnata domenicale. A fine partita si poteva dire: 'Ci abbiamo provato, ce l'abbiamo messa tutta, ma non siamo riusciti a portare a casa i tre punti'. E invece Del Neri è ancora riuscito ad essere soddisfatto della prova dei suoi. Probabilmente il tecnico ha ormai perso la bussola o, giustamente, continua a difendere a spada tratta il suo progetto definitivamente fallito. Lui stesso ha dovuto affrontare mille difficoltà tra infortuni e squadra completamente rinnovata, verissimo. Ma non è riuscito a trasmettere ai suoi la mentalità da grande squadra. Una mentalità da provinciale sì. Peccato che chi tifa Juventus non possa accontentarsi di tale concezione della vita e dello sport. Ciao ciao Champions.