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Juvemania: caro Moratti, basta vittimismo. L’Inter era parte del sistema Calciopoli
La solita versione pro Inter che non tiene mai conto di quanto emerse poi dai processi a carico proprio della società: incontri privati coi designatori, richieste esplicite di pilotaggio dei sorteggi arbitrali e di una vittoria in Coppa Italia, e quant'altro. Tutto materiale esaminato, seppur in ritardo, dall'allora procura federale e che si concretizzo nella famosa "relazione Palazzi " del 2012, nella quale il procuratore chiese la retrocessione in B dell'Inter e la radiazione dell'ex presidente Facchetti insieme a quella dello stesso Moratti. Tutto finì però in prescrizione e il processo sportivo non si riaprì.
Non essendoci stati strascichi, Calciopoli viene raccontata da Moratti e dagli interisti senza le appendici che riguardano la loro squadra, come se tutto quello ascoltato nelle intercettazioni non esistesse. Eppure persino la Procura ordinaria di Milano si espresse in proposito, quando Gianfelice Facchetti junior querelò Luciano Moggi per diffamazione del padre: il giudice sentenziò che Facchetti faceva lobby con gli arbitri, e che quindi Moggi aveva ragione.
Andando ad esaminare poi le "gravi ingiustizie" subite sul campo dall'Inter nelle annate calciopolare, si scoprirebbe che si compensano con tutti gli errori /favori ottenuti dagli stessi arbitri nel medesimo periodo. Proprio nella famosa stagione ‘97/’98, quella sublimata dallo scontro tra Iuliano e Ronaldo (un contrasto mai sanzionato dagli arbitri nei campionati successivi in tutte le Leghe), furono tantissimi gli episodi a vantaggio dell'Inter, a cominciare proprio da quello clamoroso ottenuto nello scontro diretto dell'andata a San Siro, dove West travolse in piena area Filippo Inzaghi, impedendogli di controllare un pallone: con VAR odierno sarebbe stato rigore, ma a quei tempi si sorvolò. E così si fece per almeno un'altra decina di episodi , favorendo sempre l'Inter. Ma Moratti e gli interisti questi non li ricordano.
Ricordaglieli non servirà a nulla, ma lo facciamo lo stesso perché le storie vanno raccontate per intero, non soltanto nelle versioni di comodo.