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    Juvemania: Buffon strappalacrime, ma ora comincia la rivoluzione

    Juvemania: Buffon strappalacrime, ma ora comincia la rivoluzione

    • Stefano Discreti
    E’ il 19' di Juventus-Verona; sono le ore 16.21 di un caldo sabato italiano di fine maggio 2018 quando il tempo sembra magicamente fermarsi all’improvviso. Buffon viene richiamato in panchina da Allegri per fare posto a Pinsoglio e concedere anche a quest’ultimo volenteroso ragazzo la passerella. E’ stata l’ultima volta che Gigi ha difeso la porta della Juventus. Stavolta è finita davvero. Si chiude una storia meravigliosa, si chiude un’epoca. Una generazione di fenomeni. Da quel momento  in poi solo commozione e pianti a 360° divisi tra il giocatore, i suoi compagni, i suoi familiari, i suoi tifosi. Nessuno riesce ad esserne immune.  E all’improvviso comincia a piangere anche il cielo di Torino. Finisce così la lunga storia d’amore tra la Vecchia Signora e il portiere più forte di tutti i tempi. Termina nel modo in cui era iniziato ovvero celebrando un trionfo. L’ultimo atto ufficiale di Buffon calciatore/capitano della Juventus è il momento in cui solleva festante al cielo la coppa dello scudetto 2017/2018, il settimo consecutivo della Juventus, il suo undicesimo in maglia bianconera. Numeri pazzeschi. Per Buffon è ormai tempo di entrare nell’Olimpo dei miti. 
     
    LICHTSTEINER, CHE PECCATO - Nel frattempo è andata in scena l’ultima partita del campionato (dal risultato inutile) tra Juventus e Verona, squadre che entrambe avevano da festeggiare qualcosa seppur con motivi completamente opposti. Il Verona in particolare non vede l’ora di mettersi alle spalle questa “disastrosa” stagione calcistica per riprovarci di nuovo. Nessuno l’anno scorso a promozione celebrata si sarebbe immaginato una discesa in Serie B così rapida e decisa. Auguri di un pronto ritorno nella massima serie. La partita è terminata 2 a 1 con i gol di 'rapina' di Rugani, la solita magia su punizione di Pjanic e il gol della bandiera nel finale di Cerci (incassato da Pinsoglio). Prima del triplice fischio finale è mancata la ciliegina sulla torta nella festa juventina. Lichtsteiner, anche lui alla sua ultima partita in bianconero, ha fallito il calcio di rigore che gli avrebbe permesso di chiudere completamente il cerchio. Suo infatti, come tutti ricordano, il primo gol allo Juventus Stadium nel primo anno della nuova Juve di Conte. L’inizio del ciclo. Cambia comunque poco, sarebbe stata solo un’occasione in più da ricordare, ma non modifica la sostanza delle cose. Non cambia una virgola nella valutazione di 7 straordinari anni.
     
    RIVOLUZIONE -  Non solo Buffon e Lichtsteiner. Anche Asamoah, quasi sicuramente Marchisio e forse Khedira e Mandzukic saluteranno per sempre la maglia bianconera.
    Se a questi calciatori sopracitati aggiungiamo i soliti 1-2 nomi canditati al sacrificio per finanziare la prossima campagna acquisti bianconera (i più appetibili sono ovviamente Alex Sandro, Pjanic, Dybala e Higuain) capiamo da subito che ci aspetterà un’estate di calciomercato da brividi, arrabbiature e entusiasmo, piena di colpi di scena e di trattative.
    Allacciate forte le cinture e seguiteci. Sarà un’estate vietata ai deboli di cuore.

    @stefanodiscreti

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