Calciomercato.com

  • Juvemania: Bendtner, scherzi a parte. Dal figlio con la baronessa alla Signora

    Juvemania: Bendtner, scherzi a parte. Dal figlio con la baronessa alla Signora

    • Gianluca Minchiotti

     

     
     
    Diciamo la verità: se il primo giugno, giorno di apertura del mercato, ci avessero detto che il 'colpo' in attacco della Juventus sarebbe stato Nicklas Bendtner, ci saremmo fatti una risata e poi avremmo detto: "No, dai, a parte gli scherzi, chi è che arriva?". E invece è andata proprio così: abbiamo sognato Higuain, ci siamo illusi con Van Persie, Suarez, Cavani e Jovetic, abbiamo sfiorato Destro e Pazzini e ripensato a Dzeko, ma niente. Poi abbiamo ripiegato su Llorente e ci è andata buca anche lì, per arrivare infine, dopo la tragicomica vicenda Berbatov, a ingaggiare il 24enne attaccante danese.
     
    Bendtner, scarto dell'Arsenal, un figlio con la baronessa danese Caroline Luel-Brockrodff (lui aveva 21 anni, lei 34), per la Juventus è peggio che un ripiego. E' l'ultima ridotta di una campagna trasferimenti che, dichiaratamente, aveva nel grande attaccante il suo obiettivo numero uno. Qualcosa, dunque, non ha funzionato, anche se è difficile trovare un'unica causa per il mancato arrivo di un bomber di livello internazionale. Sembra troppo semplicistico, in ogni caso, dare la colpa alla crisi del calcio italiano e al suo appeal in caduta libera, oppure ai (presunti) condizionamenti derivanti dal processo sportivo a carico di Antonio Conte. In realtà, c'è la sensazione che gli uomini mercato della Juventus non avessero fin dall'inizio le idee troppo chiare, e che abbiano seguito troppe piste senza però privilegiarne una con decisione e costanza. Tanti obiettivi, nessun obiettivo, verrebbe da dire.
     
    E così, il 31 agosto, nel parco attaccanti ci ritroviamo in rosa Giovinco e Bendtner al posto di Del Piero e Borriello. A parere di chi scrive, l'unico dato positivo riguarda l'età: 24 anni e mezzo è la media dei nuovi arrivi, 34 quella dei due attaccanti uscenti. Ma finisce qui, perché Del Piero è Del Piero (anche a 38 anni), mentre Giovinco a 25 anni putroppo è ancora un progetto di campione. E perché Borriello è un ariete che in Serie A ha dimostrato di poter dare il suo contributo in determinati contesti e situazioni, mentre Bendtner è un punto interrogativo assoluto. Le sorti dell'attacco bianconero, dunque, pesano più che mai sulle spalle del terzetto Vucinic, Matri, Quagliarella: la loro partecipazione al gioco corale della squadra è testata, ma ora dobbiamo davvero sperare che segnino con maggiore frequenza rispetto al 2011-12, perché non possiamo sempre contare sul fatto che siano i centrocampisti a rivolvere le gare. Giampiero Boniperti diceva: "Quando devo prendere un attaccante, la prima cosa che guardo è l'almanacco Panini. Guardo il tabellino della carriera di un giocatore e presto attenzione a due cifre, anno per anno: presenze e gol fatti". Perché un attaccante deve sì giocare con la squadra, ma deve soprattutto segnare. E il Panini, per gli attaccanti della Juventus, purtroppo non parla di grandi cifre (soprattutto, sic, per gli ultimi due arrivati, Bendtner e Giovinco). 
     
    In conclusione di questo mercato, voto 8 a Beppe Marotta e Fabio Paratici per quello che hanno fatto per la porta (Leali, destinato a diventare un grande, e Rubinho, il terzo portiere del 2012-13), per la difesa (il promettente Masi, l'esperienza di Lucio e il riscatto dell'ottimo Caceres), per il centrocampo (Isla e Asamoah, due grandissimi colpi, e il 'nuovo Vieira' Pogba), per l'attacco del futuro (Gabbiadini e Boakye, ottimi in prospettiva), e per il mercato in uscita (Felipe Melo, Krasic ed Elia non erano facili da piazzare). Voto 5, invece, per il mercato relativo agli attaccanti del presente, quelli buoni per l'anno della conferma in Italia e del ritorno in Champions. Peccato, era il voto al quale tenevamo di più.  
     

    Altre Notizie