Juvemania: basta con questo buonismo, servono occhiali per tutti. Il gol era regolare, che paura c'è nel dirlo?
Marcello Chirico
Impossibile non tornare sulla partita della Juventus contro il Napoli e sull’episodio che ha cambiato la partita: il gol annullato ad Angel Di Maria. Difficilmente, con quella rete, la Juve avrebbe perso, anche perché sarebbe stato più giusto un pareggio. Tralasciando il discorso del gioco – visto che anche il Napoli sta avendo delle difficoltà, pur avendo ormai vinto lo Scudetto con merito – c'è dell'assurdo sul match di ieri sera: i bianconeri hanno segnato un gol regolare e la rete non è stata convalidata. Non si può ogni volta cambiare il protocollo in essere. Fosse successo al Napoli, si griderebbe allo scandalo ed al solito discorso della Juve che ruba. Ma è inutile fare gli sportivi a piacimento. Il gol non andava annullato, il "fallo" di Milik è un normalissimo contrasto di gioco. Inoltre, quanto può mai condizionare l’azione? Non è un fallo, lo sfiora appena. Il contrasto fa parte del calcio. L’arbitro era lì a due passi ed aveva deciso di lasciar proseguire l'azione. Perché allora il VAR lo chiama a rivedere l’azione? È un chiaro ed evidente errore? Non lo è, non c’era fallo ed il gol era regolare, non bisogna avere paura di dirlo. Non si può togliere ogni decisione all’arbitro grazie al VAR, altrimenti lasciamo direttamente che la tecnologia arbitri da sé. Anche sul secondo gol annullato c’è qualcosa da sottolineare: era veramente uscita del tutto la palla messa in mezzo per Vlahovic da Chiesa? É mai possibile che non esistano immagini? Bisogna attrezzarsi affinché non ci siano più questi casi. E sul possibile rosso di Gatti su Kvaratskhelia? Non si è mai visto un giocatore colpire l’avversario e poi chiedere immediatamente scusa. Non è come il fallo volontario di Lukaku su Gatti in Coppa Italia. È ridicolo pensare che sia rosso, è ridicolo pensare al suo ghigno. Chiudiamo il discorso con l’offerta di Lapo: un bel paio di occhiali per Fabbri, sarebbe meglio. Anzi, meglio che ci siano occhiali per tutti.