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Juvemania: aveva ragione Allegri, il ciclo è finito! Serve una rivoluzione, ma la dirigenza continua con rinnovi folli...
Nonostante la vittoria in rimonta nella gara di ritorno degli ottavi di Champions League contro il Lione di Garcia, la Juventus di Sarri è fuori dalla competizione. La squadra bianconera, con grandissimo rimpianto soprattutto di Cristiano Ronaldo (e delle casse societarie), non partirà per Lisbona. Non è bastata l’ennesima prestazione da fenomeno di CR7 (stavolta “solo” una doppietta negli ottavi) per ribaltare il gol iniziale di Depay. La Juve ha mostrato qualche pregio ma soprattutto tutti i difetti di stagione, con una squadra anche talentuosa a tratti ma ormai vecchia, stanca e logora.
LA RIVINCITA DI ALLEGRI - Aveva ragione Massimiliano Allegri quando lo scorso anno a ridosso della clamorosa eliminazione subita ai quarti di finale contro l’Ajax di De Ligt (arrivata anche per colpa di sue scelte tattiche scellerate…) giudicò la squadra bianconera a fine ciclo, invocando una rivoluzione totale nella rosa. Rivoluzione che invece non fu presa assolutamente in considerazione dalla coppia Paratici – Nedved, che decise invece di cambiare solamente il manico della scopa, ovvero l’allenatore. Oggi, a distanza di oltre un anno (di mezzo la sosta per l’emergenza Covid-19) possiamo tranquillamente confermare che Allegri ci aveva invece visto lungo. Cuadrado fuori ruolo, Bonucci e Chiellini sulla via del tramonto, Khedira, Matuidi e Higuain ormai inadeguati a certi livelli, Buffon ormai più accompagnatore che calciatore, Pjanic a fine ciclo. Se a questi aggiungiamo l’incomprensibile acquisto oneroso di Danilo della scorsa estate il quadro è quasi completo. La Juventus (squadra più vecchia in assoluto del campionato italiano) ha dimostrato ampiamente di non avere più la forza fisica necessaria per contrastare le squadre giovani e prestanti che corrono di più come il Lione in Europa o come anche il Verona, la Lazio e l’Atalanta in Italia. La necessità di rivoluzionare la rosa, ringiovanendola totalmente, è evidente a tutti sin dalla scorsa stagione tranne che alla dirigenza bianconera, che ha addirittura continuato quest’anno nella folle attività dei rinnovi di contratto a calciatori ultra trentenni. E’ arrivato adesso il momento di tagliare netto con il passato, recente e meno. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito ai successi di questo ciclo meraviglioso ma la permanenza a Torino nel corso della prossima stagione ormai va garantita solamente a chi è ancora davvero integro e capace di mantenere in maglia bianconera un rendimento da top player con regolare continuità. Questa squadra non può proseguire a vivere di ricordi e riconoscenza.
TEMPO DI RIVOLUZIONE - E’ arrivato il momento della rivoluzione. Non sappiamo ancora se a guidarla sarà Maurizio Sarri ma di certo se c’è una cosa da cambiare in primis quello è l’organico, vecchio ed obsoleto in oltre la metà dei componenti della rosa. Allegri l’aveva anticipato a tutti provando a salvare la Juventus con un anno di anticipo ma l’inesperienza (anche superficialità?) del duo Nedved-Paratici ha portato la dirigenza a sottovalutare l’allarme con le conseguenze che abbiamo visto lungo tutto l’arco della stagione, e culminate adesso nella clamorosa eliminazione in Champions League. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico.
@stefanodiscreti
LA RIVINCITA DI ALLEGRI - Aveva ragione Massimiliano Allegri quando lo scorso anno a ridosso della clamorosa eliminazione subita ai quarti di finale contro l’Ajax di De Ligt (arrivata anche per colpa di sue scelte tattiche scellerate…) giudicò la squadra bianconera a fine ciclo, invocando una rivoluzione totale nella rosa. Rivoluzione che invece non fu presa assolutamente in considerazione dalla coppia Paratici – Nedved, che decise invece di cambiare solamente il manico della scopa, ovvero l’allenatore. Oggi, a distanza di oltre un anno (di mezzo la sosta per l’emergenza Covid-19) possiamo tranquillamente confermare che Allegri ci aveva invece visto lungo. Cuadrado fuori ruolo, Bonucci e Chiellini sulla via del tramonto, Khedira, Matuidi e Higuain ormai inadeguati a certi livelli, Buffon ormai più accompagnatore che calciatore, Pjanic a fine ciclo. Se a questi aggiungiamo l’incomprensibile acquisto oneroso di Danilo della scorsa estate il quadro è quasi completo. La Juventus (squadra più vecchia in assoluto del campionato italiano) ha dimostrato ampiamente di non avere più la forza fisica necessaria per contrastare le squadre giovani e prestanti che corrono di più come il Lione in Europa o come anche il Verona, la Lazio e l’Atalanta in Italia. La necessità di rivoluzionare la rosa, ringiovanendola totalmente, è evidente a tutti sin dalla scorsa stagione tranne che alla dirigenza bianconera, che ha addirittura continuato quest’anno nella folle attività dei rinnovi di contratto a calciatori ultra trentenni. E’ arrivato adesso il momento di tagliare netto con il passato, recente e meno. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito ai successi di questo ciclo meraviglioso ma la permanenza a Torino nel corso della prossima stagione ormai va garantita solamente a chi è ancora davvero integro e capace di mantenere in maglia bianconera un rendimento da top player con regolare continuità. Questa squadra non può proseguire a vivere di ricordi e riconoscenza.
TEMPO DI RIVOLUZIONE - E’ arrivato il momento della rivoluzione. Non sappiamo ancora se a guidarla sarà Maurizio Sarri ma di certo se c’è una cosa da cambiare in primis quello è l’organico, vecchio ed obsoleto in oltre la metà dei componenti della rosa. Allegri l’aveva anticipato a tutti provando a salvare la Juventus con un anno di anticipo ma l’inesperienza (anche superficialità?) del duo Nedved-Paratici ha portato la dirigenza a sottovalutare l’allarme con le conseguenze che abbiamo visto lungo tutto l’arco della stagione, e culminate adesso nella clamorosa eliminazione in Champions League. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico.
@stefanodiscreti