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    Juvemania: attento Sarri, questo Conte è come quello del 2011

    Juvemania: attento Sarri, questo Conte è come quello del 2011

    • Stefano Discreti
    Juve, segni di progressivo miglioramento
     
    Nonostante l’emergenza in difesa sui terzini che tanto aveva preoccupato nella vigilia della sfida, la Juventus ha vinto facilmente la gara casalinga contro la Spal con il più classico dei risultati, due reti a zero; un gol per tempo.
    Allo splendido gioiello di Pjanic da fuori area in chiusura di prima frazione di gioco ha fatto seguito nel corso della ripresa la capocciata di Cristiano Ronaldo su assist al bacio di un ritrovato Paulo Dybala.
    Solo uno strepitoso Berisha ha evitato un risultato più abbondante in favore della Vecchia Signora mentre dall’altra parte, Buffon (nuovo record di presenze per lui) è stato spettatore non pagante della partita.
    Segni di progressivo e costante miglioramento da parte della squadra di Sarri che per la prima volta in stagione ha vinto con più di un gol di scarto.
    Cresce sempre più De Ligt in difesa mentre Pjanic (129 passaggi nel corso della sfida), partita dopo partita, si sta prendendo il centrocampo. Davanti funziona alla grande il tridente Ramsey, Dybala, Ronaldo.
    Ci voleva una vittoria così convincente da parte della Juventus, un successo senza rischi difensivi alcuni e non di misura.
    Importante anche il recupero di un motivato Emre Can, applaudito in conferenza a fine partita anche da parte di Sarri.
    Con l’Inter di Conte che non si ferma più (a punteggio pieno dopo sei giornate), importante era vincere a tutti i costi per rimanere attaccati alla vetta pur senza terzini di ruolo disponibili in squadra.
     
    Grazie Conte ma attenti ai corsi e ricorsi…
     
    Paradossalmente comunque bisogna ringraziare Antonio Conte.
    “Riesumando” l’Inter con questa partenza straordinaria, sei vittorie su sei, sta costringendo anche la Juventus ad alzare subito il livello e mantenere un ritmo pazzesco.
    Finalmente un duello competitivo e stimolante in vetta che tiene la rosa bianconera in grande tensione e attenzione.
    Per anni, soprattutto negli ultimi di Massimiliano Allegri, la Vecchia Signora si è potuta tranquillamente accontentare nelle singole partite di turno per lo strapotere della rosa e la mancanza totale (o quasi) di avversari competitivi per lo scudetto.
    Quest’anno invece, con il rientro di Conte in Italia all’Inter e Ancelotti al secondo anno sulla panchina del Napoli, quasi sicuramente la Juventus di Sarri, pur avendo nettamente la rosa migliore del torneo difficilmente rivincerà lo scudetto a Natale come fatto l’anno passato.
    Questa ritrovata competitività in Italia ci trasporta con entusiasmo al big match di Milano di domenica prossima.
    Sulla carta non ci dovrebbe esser partita, troppo il divario tecnico e tattico tra le due squadre.
    Ma l’Inter, in questo momento, ha probabilmente la difesa più forte d’Europa e proprio su quella Antonio Conte sta costruendo i propri successi.
    Corsi e ricorsi storici, questa situazione ricorda un po’ quella del campionato 2011/2012 quando il Milan campione d’Italia in carica di Allegri ma anche e soprattutto di Thiago Silva e Ibrahimovic, nonostante i netti favori del pronostico, si fece beffare dalla Juventus di Antonio Conte che veniva da due settimi posti consecutivi e che nessuno, almeno in partenza, accreditava per la lotta scudetto.
    Decisivo in quel torneo per la Juventus fu il non perdere mai, mantenendo l’imbattibilità stagionale ed evitando crisi e pressioni esterne che sarebbero potute subentrare in caso di sconfitta.
    Proprio per questo, il tecnico pugliese sa benissimo quanto sarebbe importante domenica prossima uscire imbattuti dalla sfida contro i campioni d’Italia in carica, nettamente favoriti anche per la vittoria finale in questo campionato.
    Arrivare alla sosta per le Nazionali imbattuti e da capolista darebbe alla nuova Inter di Marotta e Conte quelle certezze ormai svanite da anni.
    Il grande compito di Sarri (al suo primo vero esame in bianconero) sarà quello di scalfire proprio queste certezze in casa neroazzurra,  per dare un segnale importante a tutto il torneo.
    Erano anni che non si arrivava ad una sfida di campionato con queste premesse.
    Benvenuta alla ritrovata competitività del torneo nazionale (sperando non sia solo un fuoco di paglia) ma per dimostrare che il calcio italiano è davvero uscito dallo stato di mediocrità in cui (Juventus a parte) è stato risucchiato nell’ultimo decennio sarà importante tornare a vincere anche in Europa e la Champions League, a tal proposito, arriva al momento giusto.
    Anche per provare a distrarre l’attenzione (non sarà facile) dall’attesissimo Inter-Juventus di domenica prossima.

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