Juvemania:| Amauri aveva torto
Amauri, durante la presentazione a Parma, la sua nuova maglia, nei giorni scorsi aveva dichiarato: 'Ora vediamo se il colpevole ero io'. Dopo la prova di Matri contro il Cagliari abbiamo avuto la conferma: gran parte della colpa era dell'attaccante brasiliano naturalizzato italiano. L'attacco della Juventus era asfittico e deludente soprattutto per colpa dell'immobilismo del bomber nato a Carapicuiba. Per due anni ci siamo chiesti come mai l'ex punta del Palermo non riuscisse ad esprimersi ai livelli siciliani. Dopo Cagliari-Juve l'abbiamo capito: Amauri era utile quanto un palo della luce in corso Galileo Ferraris. Non ce ne voglia il bomber, ma in Sardegna abbiamo visto come basti avere un attaccante mobile per avere diverse occasioni da rete. Matri ha dimostrato la teoria: con la sua mobilità sono arrivati i gol. Le occasioni bisogna crearsele e l'ultimo acquisto in casa bianconera sabato sera le ha finalizzate. L'italo-brasiliano, con il suo immobilismo, addormentava le ripartenze della Juve. E' bastato cambiare il terminale offensivo per dare più fluidità alla manovra.
L'ex bomber cagliaritano in due sole gare ha sperimentato il peso specifico della maglia bianconera. Indossare la casacca juventina non è la stessa cosa che indossare quella rossoblù. Le due occasioni divorate dall'attaccante, prima a Palermo e poi nei primi minuti della sfida di sabato sera, ne sono la dimostrazione. Ma alla fine è riuscito a realizzare i due gol più difficili con un pizzico di sfortuna. Avendo segnato contro quelli che fino a due settimane prima erano i suoi ex compagni, non ha potuto urlare al mondo tutta la sua gioia ed esultare per aver realizzato i primi gol con la sua nuova maglia. Sta di fatto che ha avuto più occasioni Matri in 156 minuti che Amauri in un anno. E la Juve, grazie ai suoi gol, ha portato a casa la partita. Ma contro il Cagliari la squadra di Del Neri ha confermato i progressi già visti a Palermo. Del Piero & Co. sono tornati a fare la partita e a giocare con sicurezza. Forse Chiellini a sinistra potrebbe essere la soluzione finale per la difesa: più spinta e soprattutto più qualità rispetto a Grosso. Ma dietro bisogna risolvere problemi ben più importanti. Soprattutto in fascia destra. Bocciato Motta e rimandato Grygera, bisogna affidarsi per forza di cose a Sorensen. Peccato che i suoi 18 anni in campo si facciano sentire. Spesso fa errori da scuola calcio, quasi imbarazzanti. Viva la gioventù: bisogna insistere sul danesino, ma i suoi errori sono da brividi ed è parecchio acerbo.
E poi, davanti a Buffon, cambiato l'ordine degli addendi il risultato non è cambiato: Bonucci+Barzagli centrali = Bonucci+Chiellini. Difesa sempre troppo ballerina. E pure Buffon c'ha messo del suo. Il portierone della Nazionale ha dimostrato di non essere ancora tornato ai suoi livelli. Da premettere che per recuperare dopo quasi otto mesi di inattività e da un'operazione così delicata alla schiena ci vuole tempo. Ma la sensazione è che si senta anche poco protetto dal quartetto schierato davanti a lui (le indecisioni sul gol di Acquafresca e sulla punizione a sorpresa di Cossu farebbero venire i brividi e perdere sicurezza a chiunque). Ma vedere l'ex miglior portiere del mondo uscire per ben due volte a vuoto sbagliando i tempi dell'uscita è insolito. Anche Buffon deve tornare ad essere Buffon. Si sono visti miglioramenti anche da parte di Krasic: le sue numerose accelerate dimostrano che è riuscito a mettere in corpo qualche litro di benzina in più, ma dovrebbe incaponirsi di meno e passare la palla ai compagni meglio piazzati. Ormai anche i sassi hanno capito i suoi movimenti e le sue intenzioni. Per il resto, avanti così! S'è vista più sicurezza e più gioco nelle ultime due gare rispetto all'intero mese di gennaio. Forse mancava proprio un attaccante come Matri, capace di venire a prendersi la palla anche nella propria metà campo per poi riprendere la posizione in pochi attimi. Ci voleva un attaccante che facesse 'areare' il gioco della Juve.