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  • Juvemania: Adieu monsieur Blanc

    Juvemania: Adieu monsieur Blanc

    • Andrea Bonino

    Dopo quasi cinque anni Jean Claude Blanc ha praticamente detto addio alla Juventus. L'altro giorno, durante il consiglio di amministrazione, il dirigente francese ha rimesso le proprie deleghe di amministratore delegato e ha rassegnato pure le dimissioni da direttore generale. Non è più tempo per un uomo che ha tentato di guidare, a fatica ma con dedizione totale, la Signora nei cinque anni più tremendi della sua storia, quelli post Calciopoli. Lui che fino a giugno dell'anno scorso è stato il 'p.d.g. (pe de ge')' juventino: presidente, direttore generlae e anche amministratore delegato. Ora il cda ha nominato nuovo a.d. il consigliere Aldo Mazzia (uomo Exor da oltre 20 anni), mentre a monsieur Blanc è stato attribuito uno speciale incarico per il nuovo stadio fino al prossimo 30 settembre, e resterà consigliere d'amministrazione fino ad ottobre 2012. E poi? E poi arrivederci e grazie. Uscirà di scena in punta di piedi, così com'era entrato nel 2006. Da buon francese ha sempre utilizzato classe, educazione ed eleganza in ogni cosa, ma senza la presunzione tipica dei transalpini. E con eleganza e classe l'altro giorno ha praticamente tolto il disturbo.

    Chi ha avuto il piacere di conoscerlo abbastanza bene in questi anni, seppur da giornalista, dunque dalla parte opposta della barricata, ha potuto apprezzare il suo spessore umano e la sua totale dedizione ad un progetto: quello juventino. Forse gli incarichi dirigenziali in una società di calcio non erano proprio nelle sue corde, visto il suo background lavorativo. Laureatosi in International Business a Nizza, è stato direttore vendite e marketing dell'Olimpiade invernale di Albertville, direttore generale nella società che organizza eventi sportivi come il Tour de France, la Parigi-Roubaix e la Parigi-Dakar, è poi passato alla Federazione Francese di tennis per gestire l'organizzazione del Roland Garros e la Coppa Davis. Essere scaraventato di punto in bianco nel mondo del calcio a gestire una delle società più importanti d'Italia e del Mondo in pieno tsunami economico-sportivo era una scommessa allettante. Quasi un suicidio. Ma lui quella scommessa l'ha vinta. La sua colpa? Non essere riuscito a mantenere la promessa fatta nel 2006: 'Entro tre anni torneremo competitivi'. Probabilmente nemmeno un mago ci sarebbe riuscito. Dunque: sportivamente parlando, ha perso 10-0. Ma come marketing manager (e di conseguenza dal punto di vista finanziario) ha fatto miracoli.

    E' riuscito a non fare affondare la Juventus nonostante l'onda d'urto derivante dalla bomba atomica chiamata Calciopoli. Missione tutt'altro che semplice. E' riuscito a tenerla a galla e a sistemarne i conti anche grazie ad un'oculata strategia finanziaria, portando a Torino il 'financial fair-play', da convinto seguace di Michel Platini. E' riuscito a trovare innumerevoli sponsor e ad instaurare numerose partnership con diverse aziende pronte ad affiancare il proprio marchio a quello bianconero, evitando il patatrac finanziario e cercando di tenere in attivo i conti a fine anno. Pensate sia stato un compito semplice? Tutt'altro. E non è tutto. Ha realizzato quello che fino a qualche tempo fa sembrava un miraggio: il nuovo stadio. Jean Claude Blanc ha tramutato il sogno in realtà e grazie a lui la Juventus il prossimo anno giocherà sulle ceneri del vecchio Delle Alpi e potrà tenere in ordine il bilancio grazie ai circa 30 milioni di euro che entreranno nelle sue tasche. La sua uscita di scena? Un vero peccato, credetemi. Molti di voi forse mi daranno dell'incompetente, dicendomi di guardare solo ai risultati sportivi (fallimentari) raggiunti dalla Signora in questi cinque anni. Ma chi ha lavorato al fianco di Blanc in questi cinque anni rimpiangerà un uomo del suo spessore. E dovrebbero rimpiangerlo anche tutti i tifosi bianconeri. Senza di lui la Juventus sarebbe affondata sotto un oceano di debiti. Adieu Monsieur Blanc. Bonne chance. Per tutto.

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