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    Juvemania, adesso vi piacciono le scelte di Motta? A Udine una squadra con gli attributi

    Juvemania, adesso vi piacciono le scelte di Motta? A Udine una squadra con gli attributi

    • Cristiano Corbo
    Era una Juve da "non me la menare", per citare gli 883, come stan facendo praticamente tutti. E il "non me la menare" era il grande invito, volutamente arrogante e certamente arrabbiato, che il gruppo ha rivolto a tutto l'ambiente. Tifosi compresi. Sì, perché i fischi dello Stadium non sono sembrati neanche per un attimo ingiusti, ma non capire il contesto può creare qualche difficoltà a Thiago Motta, giovane (per la panchina) tanto quanto questi ragazzi che allena. E che a Udine sono stati assolutamente decisivi. 

    E allora, la vittoria bianconera è stata quasi di ribellione. Come a dire: vi facciamo vedere, qui e ora, esattamente chi siamo. E chi è, la Juventus? Anzi: cos'è? Un'altalena, questo è sicuro. Ma anche una squadra che, se mantiene quanto mostrato in Friuli, ha tutto per fare il filotto. Per tenersi collegata al momento, con le antenne dritte e la sana incoscienza che aiuta tutte le possibili, potenziali, importanti rimonte. Ecco: solo la continuità ci dirà se la squadra di Motta si è messa in testa l'idea di rincorrere. Al momento, troppi indizi differenti non ci forniscono alcuna prova. Semmai, le confondono e inquinano. 

    Eppure c'è qualcosa, più di qualcosa, che la Juve deve portarsi a Torino dalla sfida contro l'Udinese. La prima: non aver preso gol, che fa tutta la differenza del mondo. La seconda: un po' di fortuna, tornata oggettivamente a girare (il palo che si fa assist per l'autorete di Okoye e poi per Savona, la traversa stessa di Lucca). La terza: le scelte di Thiago stanno trovando finalmente continuità, e stanno fornendo poi soluzioni. Importantissime, soluzioni. 

    Motta ha insistito con la sua idea e non si è mai snaturato. Facendo scelte forti: Yildiz a sinistra resta un'intuizione giusta. Thuram è tornato a buoni livelli. Weah è stato una scoperta. A volte il mister è sembrato andare a 150 chilometri orari in tangenziale, a volte troppo piano in autostrada. Ma ha tenuto il suo ritmo, ritmo che la squadra ha assorbito e finito per rigettare solo quando testa e gambe non andavano di pari passo.

    Da tutta questa prima parte di stagione, una verità assoluta è venuta comunque a galla: la Juventus è una squadra forte se connessa al 100% con il credo dell'allenatore. O con un centrale di difesa all'altezza delle ambizioni. O con un centravanti che possa dare il cambio a Vlahovic. Tre elementi, questi sì, pronti a farsi prove schiaccianti. Rappresentano tutto ciò che manca al club per ottenere il massimo da quest'annata.

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    ludo19
    ludo19

    Purtroppo ad Udine ho notato un ottimo Davis, abile nelle sponde, nel proteggere palla aiutando l...

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