E' andata come doveva. Ha vinto il Barcellona come era nei pronostici e come agli iberici competeva. Il campo ha detto che sono stati e sono, in assoluto, più forti. Una formazione davvero senza rivali. In questa stagione e forse per molte ancora. La Juventus ha perso: battuta ma non ridimensionata. Il risultato finale è oggettivamente troppo pesante. Non voglio commentare gli episodi : quanto poteva essere e non è stato. Non serve. Il campo ha emesso il suo verdetto. E il verdetto è inequivocabile : vince chi segna di più. Il Barcellona lo ha fatto: onore ai catalani. Senza riserva alcuna. Il sogno della Juventus si è dissolto. Ma molto di questa esperienza va conservato. Cosa è mancato? Alcune cose. Certamente un diverso approccio iniziale. Si temeva che il Barcellona potesse segnare nei primi minuti e puntualmente lo ha fatto. Certamente un maggiore cinismo una volta che il risultato era stato recuperato. Ora Agnelli, Marotta e Allegri sanno. Sanno che per tentare di continuare ad essere competitivi serve qualche cosa di più. Sono del parere che faranno quanto possono per colmare il gap con i campioni d'Europa. Non sarà semplice, perché di Messi in giro non ce ne sono. In ogni caso è la qualità della rosa che va migliorata: dal punto di vista tecnico e certamente dell'esperienza. Per qualche bianconero era la prima volta: a tratti si è visto. Chiaramente. La Juventus, in ogni caso, esce a testa alta. Ha provato e ha fallito. Confermando la “maledizione“ delle finali. Ma in questo caso, a differenza di altre volte, senza soverchie recriminazioni. Ha vinto la squadra migliore, la più forte del mondo. Non c'è altro da dire, se non una cosa.
La stagione bianconera è stata comunque fantastica. Non è arrivato il trofeo più ambito. Ma non era nei programmi. Non è una consolazione. E' una oggettiva verità.
Da parte mia ( e spero da parte di ogni tifoso di buon senso ) un ringraziamento alla dirigenza, all'allenatore e ai giocatori. Quella di Berlino, pur senza gioia, è una serata comunque da ricordare. La Juventus lo merita. Da parte dei suoi tifosi e da parte del calcio italiano. Il resto (e purtroppo presumo ce ne sarà ad abundantiam), come recita il menestrello, "E' noia".