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    Juvemania: su Zaza ha ragione Allegri

    Juvemania: su Zaza ha ragione Allegri

    Non fatevi fuorviare dal conosciuto ritornello cantato dalla grande Mina Mazzini. "Parole, parole, parole" hanno il marchio di fabbrica di William Shakespeare in "Amleto". In tre giorni, di parole, il mondo del calcio ne ha fabbricate a dismisura. Alcune decisamente fuori misura. Perché  – rispolvero i miei studi classici - secondo Pindaro: "Le parole hanno vita più lunga che i fatti". 
      
    PAROLA DI ALLEGRI - "Zaza non si muove", Allegri dixit. All'Olimpico per la gara di Coppa Italia contro la Lazio si è capito il perché. La Juve vince, la timbra lo svizzero, ex fischiatissimo, ma il merito è tutto del palo di Simone Zaza autore di una gara maiuscola. Per fortuna c'è la tecnologia. Il gol è regolare, entrato nettamente. Senza tecnologia le polemiche si sarebbero sprecate. Continua il digiuno di Morata. Bene Caceres. Male Fumo di Londra : per quel poco visto solo “ fumo “. Troppi gol divorati nel finale. Uno colossale dal croato. Ricordate lo slogan del celebre liquore ? Ebbene: no, Dybala, no party. Entra, per dirla, con il vecchio Dan , quando la mamma sta scolando la pasta. Tocca tre palloni: due sono occasioni da gol. Sulla terza rimedia un impunito calcione. Gara non bella, costellata da troppi falli. La Lazio la mette sulla fisicità, snaturandosi. Keita si divora l'occasione in apertura. La Juve si adegua: massimo risultato con il minimo sforzo. Adesso semifinale: due volte con l'Inter. Non so se sia un bene o un male. Il "male" è costituito dalla tignosità della squadra di Mancini . Se li attacchi ti fregano in contropiede come è capitato al Napoli. Se non li attacchi, ti adegui al loro calcio fatto di contrasti e falli: un calcio fisico che ti espone alle loro ripartenze. Un "bene" perché se c'è una squadra che possa tenere alta la concentrazione e la voglia di prevalere, questa è l'Inter.
     
    SENZA PAROLE - Le altre semifinaliste di Coppa Italia sono Milan e sorprendentemente l'Alessandria. Una piccola città, da tempo con problemi legati alla chiusura di molte fabbriche e alla mancanza di lavoro che per una sera si è riunita in piazza a festeggiare una impresa, impensabile ad agosto quando i calendari sono stati diffusi. Il calcio come volano sociale. Brava, bravissima, l'Alessandria. Ora col cuore tenterà di battere anche il rinato ( ?) Milan di Sinisa. Quella dei piemontesi è una bella storia di calcio. E sarebbe davvero fantastico se potessero - non me ne vogliano i milanisti – arrivare alla finale di Roma . Alessandria, è un nome che ci rimanda a tempi lontani, quando i "grigi" giocavano in serie A. E ci rimanda a Gianni Rivera, che da Alessandria diciottenne, dopo aver debuttato a 17 anni, approdò al Milan. Questo grande giocatore, uno che ha letteralmente cambiato la tipologia del calcio per la sua ( già allora ) modernità, avrebbe potuto indossare la maglia della Juventus. Ma gli osservatori di Madama dopo averlo seguito scrissero nei  rapporti che il ragazzo, pur dotato tecnicamente, era troppo fragile per reggere l'impatto della serie  A . Mai valutazione fu più sbagliata.
     
    PAROLE OFFENSIVE - Al termine di una gara – vinta con merito ed astuzia – dall'Inter al San Paolo, valevole per la semifinale di Coppa Italia,
    l'allenatore del Napoli, Sarri si è lanciato contro Mancini, offendendolo in maniera pesante. Quasi immediate le successive scuse, derubricate da Sarri a “cose di campo che dal campo non dovrebbero uscire “. Invece no: non è solo una questione di “goliardica“ ( hanno detto i difensori di Sarri ) omofobia. E' una questione di esempio. Il calcio è già per suo conto una polveriera, senza che uscite come quella di Sarri, provvedano ad accendere la miccia. Ora Sarri arrischia una pesante squalifica. Mancini, dal canto suo, ha rincarato la dose , dicendo che uno come Sarri in Inghilterra non allenerebbe più. Ha ragione. Ma in Inghilterra, uno che parla di banane e di immaginari Opti  Pobà non sarebbe rimasto sulla poltrona di presidente Federale.
     
    PAROLE CORAGGIOSE - "Certi tifosi , che non rappresentano la tifoseria del Genoa, pensano di poter condizionare la vita di una società. Con pressioni indebite, minacce, striscioni che sembrano quello che sono: degli avvertimenti. Lamentando la troppa visibilità data ad oscuri personaggi ( “Vorrei conoscere ilnome degli incappucciati che erano davanti allo striscione “ ha detto il presidente del Genoa , Preziosi ) e le coperture a loro assicurate, l'allenatore dei liguri Gasperini, ha coraggiosamente fatto anche nomi e cognomi. Sempre loro. Sempre quelli che pretesero inchini e magliette in una gara del Genoa di un anno fa . Gasperini si è dimostrato un uomo con gli attributi. Denunciando quello che peraltro è noto da tempo. Alle società , alle questure, alle prefetture,  al ministro dell'Interno. E cioè che nelle curve, i “Genny a' Carogna“ fanno affari non proprio trasparenti. Condizionano le società con pressioni indebite, con violenze, con minacce, con ricatti. Gira di tutto nelle curve: droga compresa. Accade a ogni latitudine.La lista sarebbe infinita passando dalla serie A , fino ai dilettanti.  
     
    PAROLE DI SPERANZA - Il presidente della Lega Pro si è detto pronto ad ospitare nei suoi gironi almeno sei “seconde squadre“ delle società. Un primo passo, ma un passo importante. Nel segno di quanto da tempo viene richiesto da un gruppo di società guidate da Juventus e Roma . Ora la palla passa alla Federazione. Nella speranza che Coni e Governo non si chiamino fuori. Perché alle seconde squadre si oppongono quanti hanno multiproprietà. Le riforme chieste a gran voce sono per ora  chimere. Della riduzione a 18 squadre per la serie A , non si è ancora incominciato a parlare. Dopo anni di "cazzeggi" al bar.

    Come premere sulla Federazione ? Ritrovando in Lega una unità andata in frantumi. In Lega ci sono almeno tre “cordate“ tra loro contrapposte. Trovino in Lega e in Federazione la forza per affrontare i problemi . Rivoluzione dei campionati . Leggi fiscali che non penalizzino l'azienda calcio. Investimenti per rinnovare gli impianti . Una strategia per vendere al meglio il “ brand “ calcio italiano . E soprattutto nessuna complicità, nessuna tolleranza con il lato oscuro del pallone: criminalità, violenza, scommesse. Ma anche sugli investimenti “allegri“. E mai verificati. Tavecchio ha lanciato l'allarme: alcune società non hanno i bilanci in ordine e potrebbero essere escluse dai campionati . Affrontino anche quei nodi che dopo Calciopoli, deliberatamente sono stati archiviati. Ma che sono ancora vivi nella memoria dei tifosi . Giustizia eguale per tutti: Tavecchio lo sa . Ergo , dica e faccia qualche cosa di “ rivoluzionario “. E non sottovaluti la pubblica opinione. Dica chi si oppone. Troverà visibilità nei media. Legga Roosevelt, il presidente Federale. Prenda ispirazione dal suo new deal. La resa dei conti ci sarà ( per il calcio nostrano ) a fine stagione . I posti in Champions ( con relativi quattrini ) sono tre. Oggi entrerebbero Napoli, Juventus, Inter. Le altre contendenti, Fiorentina, Roma, Milan, Lazio si troverebbero in oggettiva difficoltà. A chi toccherà ?  
     
    PAROLE E SOGNI - E siamo al mercato. L'idea di uno scambio Poli – Caceres è una idea più giornalistica che societaria. Io mi ancoro a quanto è stato finora fatto. A quanto accadrà. E a quanto potrebbe accadere. Dunque: Juve soprattutto sui giovani. Soprattutto italiani. Mandragora è cosa fatta : resta al Pescara e a fine stagione sarà in rosa alla Juventus. A giugno arriverà Berardi per una cifra già definita. Col Sassuolo la Juve ha imbastito operazioni che slitteranno di un anno: Sensi e Trotta. In dirittura d'arrivo quella per il brasiliano Rogerio. Sempre in sinergia col Sassuolo, la Juventus sta trattando l'esterno d'attacco del Perugia, Parigini di proprietà del Torino. Non ci sono conferme per Lo Celso, argentino di talento. Su un altro argentino (del Boc) il trequartista Bentancur, pare priva di fondamento la voce che il Real Madrid lo voglia a breve.  Il giovanotto è tra quelli per i quali la Juventus si è assicurata un diritto di prelazione a cifra predeterminata. Insomma se Zidane lo vuole dovrà fare i conti con Marotta. Il quale Marotta sta trattando con la Sampdoria i cartellini di Pereira e Bonazzoli. La Sampdoria vorrebbe Marrone e una cifra leggermente superiore a quella offerta da Torino . Non trovano conferma le voci che vorrebbero la Juve attiva su Cavani.  In stallo la trattativa per Silva: hanno trovato l'accordo per la formula. Ma tra Juve e Monaco, ballano una decina di milioni. Nulla di nuovo sul fronte Gundogan. E' stata svelata, invece, l'offerta fatta dalla Juve per Thielemans:16 milioni cash, più quattro di bonus . L'Anderlecht ne chieda trenta . Non so a che punto sia la trattativa. So che su Tielemans si procede a fari spenti.  Le relazioni sul giocatore da un anno sono ottime. Unico neo, il fisico da potenziare. Ma il talento è da 100 cum laude. Marotta dovrà decidere se vuole investire - anche per la regia – sul futuro . Tielemans ha 18 anni. Marchisio (tanti auguri Principino) ne ha compiuti 30 . Ergo ….

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