#JUVE6LEGGENDA - La svolta di Max
15 gennaio 2017: la Juve perde di misura ma male a Firenze con la Fiorentina, restando prima in classifica con un punto di vantaggio sulla Roma ed una partita in meno. Il recupero di Crotone, poi avrebbe ristabilito a quattro punti la distanza. Quindi a metà gennaio la Juve si trovava prima in classifica, agli ottavi di Champions League dopo aver vinto il proprio girone, ai quarti di Coppa Italia. Eppure anche avvolta dalle polemiche. Il gioco non decolla, la sconfitta ai rigori nella Supercoppa di Doha è una ferita ancora aperta, il mercato invernale non regala emozioni, il feeling tra Allegri e l'ambiente sembra ai minimi storici. Da qui in poi, la svolta. Una svolta netta, anche brusca. Una svolta imposta da Max Allegri alla Juve tutta, una svolta per certi versi epocale che ha poi cambiato in meglio tutta la stagione rendendola fin qui vincente oltre ogni più rosea aspettativa: quattro mesi esatti dopo, infatti, la Juve ha vinto il sesto leggendario scudetto e punta al triplete con le prossime finali di Coppa Italia e, soprattutto, Champions League. La si può definire come la svolta del 4-2-3-1, ma dietro e dentro c'è molto di più.
LA LEGGE DI MAX – Il primo passaggio è stato indiscutibilmente tattico. La settimana seguente al ko di Firenze arriva la Lazio allo Stadium. Un lunch match che vede Allegri spiazzare tutti: addio definitivo o quasi alla difesa a tre, via libera ad un 4-2-3-1 che lancia tutte le proprie stelle in campo. Cuadrado non viene più relegato al ruolo di dodicesimo uomo (almeno fino alla recente conversione di Dani Alves), Dybala lanciato a tutto campo, Mandzukic trasformato in ala sinistra da battaglia, Higuain bocca di fuoco. E ancora Khedira a spiegare calcio con e senza palla, Pjanic finalmente deciso e decisivo da regista basso. Tutti dentro insomma: un messaggio agli avversari, un messaggio soprattuttto ai suoi. La vera stella è stata però Allegri: affamato, orgoglioso, vincente. Tutti per uno e uno per tutti insomma. E così si son gestiti anche i piccoli-grandi casi venuti fuori più o meno platealmente: quello Bonucci su tutti, passando per il mancato saluto di Dybala. Una svolta che ha visto Allegri prendersi e riprendersi ulteriormente una Juve che forse gli stava scappando di mano, che al contrario non è mai stata così sua come gradualmente è diventata partita dopo partita. Questa è stata la svolta di Max, solo apparentemente tattica.
@NicolaBalice