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  • Juve vs Inter:| Ecco il mercato dei dispetti

    Juve vs Inter:| Ecco il mercato dei dispetti

    L'Inter perde il brasiliano gratis. Gli incroci (pericolosi) delle big italiane.
    Lucio verso la Juve a costo zero: è il nuovo mercato dei dispetti.
    Compro anch’io? No, tu no! Pareva impostato benissimo, questo mercato, con tutte le big agguerrite e determinate a colmare il gap sempre più evidente con le corazzate di Premier League, Liga ed adesso persino Bundesliga. Spazzati un’altra volta alla soglia delle semifinali di Champions e dopo l’ennesima caporetto in Europa League, sembrava che i club italiani avessero preso coscienza della micro dimensione che sta assumendo il movimento.

    Ecco dunque che in partenza l’Inter brucia subito la Roma e si accaparra Palacio, la Juve saccheggia la costosa e fornitissima boutique Udinese, assicurandosi con un perfetto blitz di mercato Isla, a lungo seguito dai nerazzurri e Asamoah, lo scorso anno ad un passo dal Milan. Poi, una gran frenata. E, nell’attesa di altri grandi colpi, è esploso il fuoco incrociato.

    La spending review imposta dagli ex magnati Moratti, Berlusconi, etc. ha di fatto stoppato le importazioni (solo la Juve pensa ad un grande campione da prelevare all’estero), sovrastimato il made in Italy ed esaltato i battitori d’asta.

    Raramente le comproprietà avevano movimentato così il mercato, mai avevano alimentato un gioco al rialzo e azionato una serie di manovre di disturbo come quest’anno. È iniziato così il mercato dei dispetti, degli inserimenti a sorpresa nelle trattative, è divampata la rivalità tra le «grandi» per la gioia delle casse delle «piccole».

    La Juve, che si apprestava a ricomprarsi metà Giovinco (all’incirca 82 centimetri) per consacrarlo definitivamente ad altissimi livelli, è andata su tutte le furie quando ha scoperto che dietro il Parma soffiava l’Inter. Sì, si può affermare con ragionevole certezza che proprio questo sia stato il casus belli. Apriti cielo…
    Con una esibizione di muscoli in stile Balotelli la Juve si è ripresa la Formica Atomica pagando 11 milioni cash, ma poi, per rendere il «favore», si è tuffata a capofitto in tutte le trattative. Saltate le marcature, per qualche settimana è scoppiato il caos. Il Milan, che aveva in mano Acerbi (non Vidic o Piqué), si è trovato accerchiato da Marotta e Moratti improvvisamente interessati al giocatore.

    La Juve inoltre si è avventata su Destro, una complicatissima situazione di mercato che già potremmo definire la spy story dell’estate. Con tempistiche diverse, ma senza che ci si avvicinasse alla soluzione, il giovane centravanti a metà tra Genoa e Siena ha scatenato la bagarre. Marotta ha incantato il Siena, strappandogli un mezzo sì, Preziosi invece lo aveva promesso a Moratti, aveva addirittura quasi comprato anche la metà dei toscani per restituire Destro a Milano, sponda nerazzurra, dov’era cresciuto.

    Una volta scoperta la debolezza e l’indecisione dell’Inter però il centravanti è rimasto in comproprietà. Al Siena si è rivolta la Roma, a Preziosi anche il Milan. Tutto ora è terribilmente più ingarbugliato, il prezzo di Destro intanto lievita come lo spread.

    C’è poi Verratti, l’altro tormentone. Da mesi la Juve lo ha in pugno, è disposta ad accontentare sia il Pescara che il giocatore, desideroso di restare un altro anno in Abruzzo, ma c’è sempre un cavillo che impedisce la conclusione dell’affare. Qualcosa (Bouy che rifiuta sia prestito che comproprietà) o qualcuno, il Napoli che rilancia sempre più in alto, ignora i desideri bianconeri del calciatore e punta a convincere a suon di milioni il Pescara. Stallo totale.

    C’è poi il mercato dei difensori. L’Inter, a buon punto per Silvestre, ha visto materializzarsi il fantasma di Galliani a caccia di un sostituto in caso di partenza, tutt’altro che scongiurata, di Thiago Silva. Moratti poi ha concesso la rescissione, ma non la buonuscita a Lucio che invece di andare in Turchia, al Fenerbahce, sta accettando l’offerta della Juventus.

    L’unico imbarazzo glielo pone un rilancio del Malaga dello sceicco. E questo è solo l’ultima beffa. Aggiungiamo infine le lusinghe del Milan a Del Piero e i messaggi spediti da Marotta a Nesta. Assalti o tentati vilipendi alle bandiere, dispetti reciproci e caccia grossa al tesoro. Lo scorso anno la Juve si aggiudicò il jackpot: Pirlo. Ma quello, più che un dispetto al Milan, fu un clamoroso errore.


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