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Juve, Vazquez a Dybala: 'Regalami una magia con il Barcellona. Su Higuain...'
BARCELLONA - "Io resto dell’idea che con Neymar fossero più forti: parliamo di un fuoriclasse che con la sua abilità nell’uno contro uno apriva sempre spazi importanti. Ma hanno sempre Messi, che è il migliore, e tanti altri giocatori top. Iniesta controlla il gioco come avesse un joystick. Cosa dico di loro a Dybala? Giocano sempre tanto la palla, ma senza Neymar hanno trovato l’equilibrio con un 4-4-2 solido: in attacco hanno perso qualcosa, però sono più compatti e la difesa è più protetta. Diciamo che è un Barcellona un pizzico più italiano. Se mi ha chiesto qualcosa? Siamo grandi amici, ci sentiamo 2-3 volte a settimana, ma parliamo di tutto, non solo di calcio. Sì, abbiamo accennato al Barça, l’ho sentito carico".
PERIODO DURO - "Perchè? A inizio stagione è partito fortissimo. Nell’arco di una annata capitano periodi meno brillanti, come può succedere a chiunque di sbagliare due rigori. Non mi sembrano grossi problemi. Sento Paulo sereno. Vedrete: ne uscirà alla grande, come sempre. Da amico mi auguro che contro il Barça sfoderi una magia delle sue.
REGALO - "Un bel Lego, che è una delle nostre passioni comuni. Uno di quelli complicati da costruire".
PUNIZIONI - "Cosa vorrei di suo? Il calcio di punizione. A Palermo ci sfidavamo sempre io, lui e Maresca".
SCHERZI - "Il più riuscito? Tra i raccontabili, direi quello a Lafferty. Intercettammo un pacco del suo sponsor, lo aprimmo di nascosto e sostituimmo le scarpe da calcio con un paio di scarponi da montagna. Non potete immaginare la sua faccia quando aprì la scatola... A quel punto intervenemmo Paulo ed io: “Con quelli devi giocare, non con le scarpe da calcio”. E poi tutti a ridere, compreso Lafferty".
FUTURO - "Mai dire mai. A Siviglia, però, si sta bene: gran club e giochiamo la Champions».
N'ZONZI - "Se mi ha chiesto qualcosa sull'Italia? No, anche perché Steven è sempre voluto restare qui. E’ un centrocampista forte: gran fisico e buoni piedi".
DI NUOVO INSIEME - "Mi farebbe piacere, ma è difficilissimo. Paulo lo vedo anche in futuro alla Juve, può diventare il simbolo del club: si sente amato e per lui è importante".
SAMPAOLI - "Perchè esclude Higuain? Il motivo non lo conosco, anche perché neppure io sono in Nazionale... Il Pipita è fortissimo, però è vero pure che l’Argentina ha tantissimi campioni. Se spero nella convocazione? Sono cresciuto in Argentina, ma mia madre è italiana: sono legato a entrambi i paesi. Giocando bene nel Siviglia potrei fare al caso del ct. Aneddoto? Ho i brividi se ripenso al discorso prima di Siviglia-Real Madrid. Ci ripeteva con rabbia: pressiamoli alti, mettiamogli paura. Gran motivatore".