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Juve: un investimento cinese per conquistare l'Europa
Non sapendo ancora come andranno a finire le cose sulle due sponde milanesi, rimane il dubbio di quello che sta succedendo in via Nizza 250, sede italiana della EXOR, la finanziaria della famiglia Agnelli, che con il 63,8% delle azioni possiede il controllo della Juventus. Aspettare una chiamata dalla Cina oppure prendere la palla al balzo approfittando di queste valutazioni monstre per valorizzare al meglio la partecipazione nella Juventus? Riprendendo il valore di 983 milioni dato da KPMG alla Vecchia Signora e applicando il premio di maggioranza, si arriverebbe ad un prezzo di offerta pari a 1.3 miliardi di euro, ossia più di 5 volte della capitalizzazione in borsa, ormai stagnante da troppi anni come possiamo vedere nel seguente grafico (fonte yahoo finance):
Un indizio che anche per la società bianconera potrebbe esistere una "pista cinese" lo ritroviamo in un rumors di borsa: un portavoce di Guangzhou Automobile Group ha smentito l’interesse per l'acquisizione di una quota di FCA: "Mai avuti colloqui con FCA sull'acquisto di una quota dell'azienda. GAG non ha intenzione di fare un'operazione del genere". Gli operatori più smaliziati sanno che quando vengono emessi questi pomposi comunicati ufficiali, nella maggior parte delle volte le trattative ci sono,eccome, sovente sono a buon punto.
Sarebbe molto interessante domandare direttamente al vero leader della Galassia Agnelli, ossia Sergio Marchionne, che cosa ne pensa di un possibile interessamento cinese anche per la Juventus per poter così valorizzare al meglio la partecipazione di EXOR, specie in un momento come quello attuale che, a dispetto dei risultati economici, vede prezzi in sofferenza per i due maggiori assets della finanziaria, FCA e CNH. Vittorie, complimenti e remunerazioni al top mal si coniugano nel tempo con valori di borsa insoddisfacenti per gli azionisti. E sopratutto con l'investitore cinese il lungo sogno europeo potrebbe una volte per tutte diventare realtà.