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Juve, un altro dirigente (ora ex) interrogato per il caso Suarez
IL RUOLO DI LOMBARDO - Nove telefonate e sette messaggi. Questo è quanto emerso dall'inchiesta con Lombardo che è stato sentito già due volte dai pm. Il suo verbale è ancora secretato e lui non risulta ufficialmente indagato, ma da quel che Repubblica ha ricostruito dagli atti sin qui depositati, ha avuto un ruolo, seppur in apparenza minore, nella genesi del pasticcio dell'esame sostenuto il 17 settembre presso l'Università per Stranieri.
LE FRASI - Gli indagati ufficiali del caso Suarez sono tre per la Juventus: Paratici, poi gli avvocati Chiappero e Turco. Repubblica descrive così l'operato di Lombardo: subito dopo la chiamata di Paratici alla ministra De Micheli, sul telefonino della ministra arriva via whatsapp tutta la documentazione necessaria per riavviare la pratica Suarez e portarla a completamento. Si tratta della domanda di cittadinanza, il primo rigetto del ministero, il passaporto spagnolo del calciatore e alcuni certificati di buona condotta rilasciati da autorità straniere. A inviarglierli è proprio Lombardo. Che è anche colui che qualche giorno dopo, precisamente il 7 settembre, durante una riunione per decidere dove far svolgere l'esame a Suarez, segnala a Federico Cherubini, braccio destro di Paratici, il nome di Maurizio Oliviero (il rettore dell'Università degli studi di Perugia che metterà la Juve in contatto con Simone Olivieri, direttore generale dell'Università per Stranieri).