Da problema a risorsa. Questa la metamorfosi che Mauricio Isla spera di compiere in queste settimane, con un tifoso d'eccezione come Max Allegri. Il tecnico bianconero è stato infatti il principale promotore in casa Juve per concedere una nuova chances all'esterno cileno, protagonista di una Copa America d'alto livello che ha ricordato da molto vicino il giocatore che aveva stregato Marotta e Paratici ai tempi dell'Udinese.

SOTTO ESAME – Dopo la retrocessione in Championship il Qpr non ha esercitato il proprio diritto di riscatto fissato 11 milioni, da quel momento Isla è stato subito messo sul mercato dalla dirigenza bianconera. Situazione che per il momento non cambia, il cileno rimane assolutamente cedibile ma non in svendita: ecco spiegato l'alta richiesta imposta dalla Juve in questa prima parte di mercato, circa 14 milioni, che fino ad ora ha spento l'entusiasmo di tutte le società interessate come Siviglia e Borussia Monchengladbach che al momento non sono andate oltre una proposta da 7-8 milioni. Prima di abbassare il prezzo, in casa Juve si è fatta strada l'intenzione di valutare un Isla rigenerato almeno fino al rientro dalla Cina, quando verrà presa una decisione definitiva riguardo il suo futuro. Anche perché Marotta e Paratici continuano a lavorare per un terzino sinistro di spessore internazionale, ma con un Isla in più prenderebbe sensibilmente quota l'ipotesi di confermare l'attuale pacchetto di esterni già a disposizione. Così come l'idea di un prolungamento del contratto di almeno un'altra stagione se dovesse essere confermato in rosa: l'ingaggio di Isla non è dei più alti (circa 1,5 milioni di euro più bonus) ma con il contratto in scadenza nel 2017 l'intenzione della società bianconera è sempre quella di non svalutare il cartellino. Il futuro di Isla, insomma, ora più che mai dipende solo da lui: l'ultimo treno bianconero è appena partito.