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Juve, tutti i rischi dell'operazione Alex
Mancano 10 giorni alla fine del mercato e la Juventus ancora non conosce il nome del centrale da affiancare a Giorgio Chiellini. Quello più gettonato sembra essere Alex del Chelsea, brasiliano di 29 anni. Sicuramente un top player, basta spulciare tra le statistiche della sua carriera per averne conferma. Prestazioni affidabili al Psv, al Chelsea e anche nella Seleçao. Ma qualche perplessità affiora comunque.
Innanzitutto c'è da limare sul prezzo. Dieci milioni di euro, la richiesta dei Blues. Non bruscolini, specie per un difensore che si avvicina ai 30 anni. In più c'è da aggiungere che Alex è stato fermo quasi tutta la stagione scorsa a causa di acciacchi fisici. Infine ci sono anche le esose pretese del gigante di Niteroi: contratto di quattro anni con ingaggio da stella. Il rischio di caricarsi uno stipendio pesante come un macigno per un giocatore fragile e vecchiotto c'è eccome. Per questo anche Marotta resta titubante. Il dg bianconero preferirebbe il prestito, per verificare innanzitutto l'integrità fisica di Alex. Ma il brasiliano accetterebbe il trasferimento da Londra solo in via definitiva.
La matassa è ingarbugliata, non c'è che dire. La Juve si trova di fronte a un bivio: rischiare o accontentarsi di soluzioni più economiche (Diego Lugano?), ma di qualità meno elevata? Fosse solo per quello che ha combinato ieri a Stamford Bridge nel match con il West Bromwich (erroraccio che spiana la via del gol a Long), il progetto Alex andrebbe fatto abortire in quattro e quattrotto. Ma a volte bisogna prendere rischi per diventare grandi. Il dubbio lo risolverà Marotta, magari ottenendo uno sconto negli ultimi giorni di mercato. Abrahmovic permettendo, naturalmente.