Juve: tra Ibra e Jovetic c'è Draxler
Il tedesco andrà via dallo Schalke 04 se non arriverà la qualificazione alla prossima Champions League. Il cartellino costa 15 milioni di euro. Un patto anti-Bayern per le big di Bundesliga per agevolare il club bianconero.Draxler ha ancora un contratto triennale da 1,5 milioni di euro a stagione, un ingaggio tutt'altro che fuori dai parametri della Juve. Giaccherini blindato da un sms: "Un paio di giorni fa Conte mi ha mandato un sms. Cosa c'era scritto? Fino a quando allenerò la Juventus tu resti qui".
(Tuttosport)
Dall’Allianz Arena la prima buona notizia per la Juve: non ci sono imbattibili. Non è immune da flop neanche l’ex indistruttibile Bayern, che sta giocando un campionato a sé in Germania e sembrava ispirato dal semplice annuncio dell’arrivo di Guardiola. L’Arsenal forse meno convincente degli ultimi anni ha sfiorato il colpo storico. In ogni caso Muller, Kroos & c. restano quanto di peggio in circolazione in Europa: oggi al sorteggio dei quarti (Nyon, ore 12) sarà meglio evitarli. Come Barça, Real Madrid e Borussia Dortmund. Il resto — Psg, Malaga e Galatasaray — è, con rispetto, alla portata della Juve. E comunque, se vuoi pensare in grande, è il momento.
Lippi 1996, Conte 2013? Lippi vinse la Champions al primo tentativo nel 1996 —«prima» personale, ultima della Juve —superando nei quarti il Real Madrid (qualcuno ricorda il 2-0 di Padovano a Torino?). Era un altro Madrid, non ancora galattico. Ma quella Juve, per agonismo, varietà tattica e mentalità vincente è molto simile a questa. Il Celtic, siamo sinceri, non è il più attendibile dei test: però la Juve è l’unica ad aver conseguito il doppio successo negli ottavi. Barcellona e Bayern, le due favorite, hanno concesso un match-ball, non sfruttato, a Milan e Arsenal che non sono superiori alla Juve. Conseguenza logica: tutto si può fare. E il sorteggio può dare una mano.
Mentalità europea La Juve di Lippi e il Milan di Sacchi sono il punto di riferimento ideologico di questa Juve. Non esiste casa e trasferta. Non esiste difesa a priori. Impone il gioco —se possibile —e non si risparmia mai. È l’approccio da Champions, torneo «dei dettagli» (copyright Mourinho). Lo United, che Çakir a parte ha fatto troppi conti (non solo Rooney), è uscito. Barça escluso, non c’è mediana più forte. Pogba in alcune circostanze suggerirebbe un passaggio al 4-4-2 a rombo («rotante» alla Prandelli?): rinunciando all’esterno sinistro, potenziando il centrocampo e garantendo quella profondità che le fasce oggi garantiscono meno. Non ci sono difese come quella di Buffon. In attacco, però, sono andati a segno soltanto in 7 (peggio solo il Galatasaray con 4): non è come in campionato.
Quattro minacce Barça (potenzialmente il meglio), Bayern, Real Madrid (che sogna la storica «Decima») e Borussia sono i pericoli. E se i tedeschi di Klopp hanno meno esperienza —è la prima Champions dal '98 —,offrono almeno un paio di controindicazioni: sono i più simili, per tattica e manovra, alla Juve; e, come dice Vialli, si presenterebbero da outsider, ruolo privilegiato che invece spetterebbe alla Juve contro le altre grandi del tabellone (non più tennistico: Platini ha reintrodotto il sorteggio delle semifinali).
Psg e -27 Meglio il resto. Anche il Psg, Ibra permettendo, non è avversario impossibile e la Juve ha le armi, a centrocampo e in difesa, per imbrigliare il suo gioco ampio ma non cattivo. Il Malaga è più solido di quanto si immagini, ha il suo Messi (Isco), ma i 27 punti di distacco dal Barcellona nella Liga significheranno pur qualcosa. E il Galatasaray ha lottato alla pari con lo Schalke che, coincidenza, è a -27 dal Bayern in Bundesliga.
Zero inglesi La «remuntada» spagnola ha ristabilito le gerarchie da quando esiste la Champions a 32 squadre (14 anni): 3 spagnole (non succedeva dal 2003 e sembrava potessero uscire tutte), 2 tedesche (solo nel 2002), una italiana, una francese e una turca. Un «5 nazioni», l’anno scorso erano state 7 (record). Fa rumore lo zero dell’Inghilterra, unica sempre presente (30 club nei quarti in 13 stagioni), con la finale a Wembley. Forse è un caso, al 2014 la sentenza. Oggi tutto è possibile, anche i derby Barça-Real e Bayern-Borussia che proprio non dispiacerebbero a Conte.
(La Gazzetta dello Sport)