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    Juve, Sturaro: 'Vincere è come una droga. I tifosi? Sui social mi scrivono di tutto, ma non li incontro mai...'

    Juve, Sturaro: 'Vincere è come una droga. I tifosi? Sui social mi scrivono di tutto, ma non li incontro mai...'

    Stefano Sturaro si racconta. Intervistato da Tuttosport, il centrocampista della Juventus ha raccontato l'ambiente bianconero: "Il segreto è la cura maniacale dei dettagli, ma anche il fatto che tutti sono importanti e ogni persona che lavora qui è il top nel suo settore. Allegri? Il mister sa anche farci allentare la tensione: tra vestiti strani e foto sugli armadietti...".

    SU DYBALA - "Paulo è il nostro bambino, ma anche un trascinatore, un fenomeno, un predestinato... Ha un carattere forte e, sapete, ha assaggiato subito il sapore della vittoria e quando inizi così non ne puoi più fare a meno, è come una droga. Vuoi sempre vincere. Lui come Del Piero? Non so. Chiedeteglielo, io spero di giocare con lui per molti altri anni".

    SUGLI INIZI - "Se ho fatto un provino col Torino? Sì, ero un ragazzino della Sanremese. Venni a giocare una partita a Torino su un campo sintetico, ero nei Giovanissimi Nazionali, non mi presero. Ma, dico la verità, non so neanche che provino fosse. Alla fine arrivò Sbravati e da Sanremo mi portò a Genova".

    NUOVO RUOLO - "Io terzino? Decide Allegri, io mi adatto e cerco di imparare, perché per me non è una posizione naturale. Riguardo allenamenti e partite e mi fermo dopo l'allenamento a parlare. La cosa fondamentale è provare provare e imparare dai propri errori".

    SUI TIFOSI - "Sui social me ne scrivono di tutti i colori, ma se li incontrassi per strada farei volentieri uno scambio di opinioni. Non si può piacere a tutti e sono sereno. Ma non li incontro mai...".

    SU BUFFON E LA NAZIONALE - "La delusione del mancato Mondiale? Gigi ora merita ancora di più la Champions. Da italiano l'ho sentita personalmente. Il calcio, però, offre l'opportunità di partire più forti da una sconfitta. I nostri azzurri sono campioni che riescono a dividere Nazionale, Juventus e vita privata: professionisti micidiali. La delusione a Vinovo non è entrata".

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