Juve, sindrome da 5 maggio?
A 180 minuti dalla fine del campionato un solo, misero, ma importantissimo punto divide Juventus e Milan in classifica. Per i bianconeri, dopo gli anni dello scandalo Calciopoli e della conseguente ricostruzione, non priva di errori e difficoltà, ecco la possibilità concreta di tornare a vincere il campionato. Già domani sera, infatti, la Vecchia Signora potrebbe laurearsi Campione d'Italia, in caso di vittoria con il Cagliari e conseguente stop del Milan nella stracittadina contro l'Inter.
Proprio i nerazzurri, dunque, potrebbero consegnare agli storici rivali il titolo che manca ufficialmente, al netto di appropriazioni discutibilmente indebite, dalla stagione 2002-2003. Un campanello d'allarme per Conte e soci è però suonato nella gara contro il Lecce, in cui la squadra è apparsa bloccata, accusando il più classico dei braccini del tennista, sindrome che colpisce chi non riesce a chiudere i giochi sprecando i match point a proprio favore per la "paura" di vincere. A turbare le notti juventine, lo spettro di subire uno psicodramma sportivo, crollando giusto al traguardo, come fece l'Inter di Cuper nel famoso pomeriggio del 5 maggio 2002 a vantaggio proprio dei bianconeri. Nel decimo anniversario di quel giorno, che cade oggi, un brivido corre sulla schiena dei tifosi juventini: chi di spada ferisce, di spada perisce?