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  • Juve si o no: Pianjc il buono e Beradi il cattivo

    Juve si o no: Pianjc il buono e Beradi il cattivo

    • Riccardo Rossi

    Dicono che Di Francesco abbia chiesto ai suoi avvocati di iniziare le pratiche per l'adozione di Domenico Berardi.
    Ormai è chiaro che il giovane calabrese non ne vuole proprio sapere di lasciare il "nido" di papà Eusebio e di spiccare il volo da solo, direzione Vinovo.
    Se potesse, il "Thomas Muller" italiano, si sistemerebbe direttamente nella cameretta di Federico, esterno del Lanciano e figlio di Di Francesco, tanto è forte il suo attaccamento al Mister pescarese.
    Berardi ama Sassuolo e la dimensione provinciale sembra perfetta per il suo carattere, acceso in campo ma schivo e riservato fuori dal rettangolo di gioco.
    I suoi detrattori dicono che, alle radici dell'ennesimo niet a Marotta, ci sia una radicata fede nero-azzurra, tanto forte da fargli rifiutare il trasferimento in una delle migliori società a livello europeo.
    Fosse vero, avrebbe un che di romantico, nell'arido panorama del calcio-business odierno.
    Molto più probabile che il talento di Cariati non si senta ancora pronto per confrontarsi con i pesi massimi dell'attacco juventino, con la prospettiva di sgomitare ogni domenica per un posto da titolare.
    Prova ne è il fatto che, prima dello sdegnato rifiuto di Di Francesco in risposta alle avances di un frastornato Galliani ( "Non vado dove c'è il caos"), Berardi avesse mostrato piena disponibilità a seguire il suo Mister-papà alla corte di Berlusconi.
    Pjanic, al contrario, quando è stata resa nota la sua letterina d'amore alla Vecchia Signora nazionale, si è preso una secchiata di insulti dalla rete e testimonianze di disapprovazione da parte dei colleghi.
    De Rossi, interpellato sul caso, ha tuonato : " Non esistono più le bandiere" mentre Nainggolan, durante la fase di trattativa, aveva addirittura annunciato: " Se va alla Juve non gli parlo più!".
    Povero Miralem, cosa avrà mai fatto di cosi grave?
    D'altronde, si sa, il fascino del bianconero prima o poi lo subiscono tutti.
    O forse qualcuno si è scordato dello storico anatema di "Don Fabio" Capello, "Mai alla Juve!"?
    Magari il bosniaco, che davanti ai microfoni sfodera sempre un affascinante accento francofono, retaggio della sua infanzia in Lussemburgo, ci rivelerà a breve che il suo mito  è sempre stato un certo "Zizou" e che la Juve era nel suo cuore fin da bambino...
     
     

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