Juve: sfida all'Inter per Afellay
Svincolato a giugno: l'olandese pronto a lasciare il PSV a gennaio.
Juve, occasione Afellay: può soffiarlo all'Inter.
Dopo i due gol alla Svezia, c’è la coda per lui: "Non ho mai detto che voglio andare solo al Real Madrid o al Manchester United".
Cominciamo con il dire che è nato a Utrecht, la quarta città olandese per numero di abitanti dopo Amsterdam, Rotterdam e L’Aja, come due suoi celeberrimi predecessori: l’ex milanista Marco Van Basten (che lo ha lanciato nella Nazionale oranje) e l’interista Wesley Sneijder. D’altronde, che avesse i cromosomi del campione lo si era capito sin da quando, non ancora diciottenne, debuttò prima in coppa d’Olanda e poi nella Eredivisie, la Serie A dei Paesi Bassi, con la maglia del Psv Eindhoven, suo attuale club. Da allora, era la primavera del 2004, Ibrahim Afellay, olandese di origini marocchine, dopo aver conquistato nel 2007 il prestigioso Premio Johan Cruyff come Giocatore Giovane dell’Anno, è diventato uno dei pezzi pregiati del mercato.
CHE SHOW - Tutta l’Europa parla di lui dopo la strepitosa prestazione di martedì notte all’Amsterdam Arena durante Olanda-Svezia. Una performance sublimata da due gol e un assist da cineteca (cross al bacio per l’ex rossonero Klaas-Jan Huntelaar al termine di una pirotecnica serie di dribbling, contro-dribbling, veroniche e pasos dobles). Da notare che nei precedenti 30 match con la Nazionale oranje, Ibrahim non aveva mai segnato.
DEVASTANTE - «Sì, lo ammetto - ha detto - è stata la mia miglior partita con l’Olanda. Ora devo continuare così». I club di mezza Europa lo cercano visto che il suo contratto scadrà il prossimo 30 giugno e lui aspetta solo l’offerta giusta, quella migliore non soltanto dal punto di vista economico ma anche professionale. Un grande club in cui possa inserirsi subito senza essere sottoposto a pressioni esagerate e a una concorrenza ferocissima. Per la Juve sarebbe l’occasione giusta: è un di quegli esterni che mandano in sollucchero Del Neri. Immaginate un po’: Krasic a destra e Afellay a sinistra.
LOW COST - Nonostante il Psv tenti disperatamente di fargli firmare il prolungamento il contratto (ma da quel tasto i suoi procuratori Rob e Karel Jansen non ci sentono...) oppure lanci messaggi “trasversali” facendo sapere che il suo prezzo non può essere inferiore ai 10 milioni di euro, chi si siederà al tavolo della trattativa avrà molte frecce al proprio arco, della serie: o accettate quanto vi proponiamo per gennaio oppure prenderemo il ragazzo cinque mesi più tardi senza scucire un euro...
AMBIZIONI - Il talento di Utrecht, il cui idolo è Van Basten e che ricorda un po’ Sneijder, nega di voler andare soltanto in un club superprestigioso tipo Real Madrid o Manchester United. «Chi sostiene questo non dice la verità. Certo sono ambizioso, ma non mi sono mai montato la testa». Del resto, pur di sfondare nel calcio, da ragazzino si sobbarcava quasi 4 ore al giorno di treno o pullman per l’andata-ritorno fra Utrecht (dove viveva coi genitori) ed Eindhoven.
CONCORRENZA - La sfilza di club che hanno bussato o stanno bussando alla porta del Psv è... chilometrica. Dall’Inter all’Everton, dall’Atletico Madrid all’Amburgo, dall’Arsenal alla Fiorentina passando persino per Genoa e Sampdoria. Il problema, ma non certo per una grande, è l’ingaggio: l’ex pupillo di Hiddink (che sorprese tutti portandolo in panchina addirittura a San Siro nella semifinale di Champions League 2005 contro il Milan) percepisce 1,6 milioni di euro a stagione e ne chiede almeno 2,5 'a salire' per il prossimo quinquennio.